La Giungla

Eccoli che arrivano, i predatori: si muovono furtivi ma li sentiamo arrivare.
Le prede siamo noi e nello specifico i nostri gioielli: Bukayo Saka e Gabriel Martinelli.

I due attaccanti sono come quei cuccioli che si vedono nei documentari di National Geographic, protetti alla bell’e meglio dal resto del branco nel tentativo di evitare che i predatori riescano ad isolarli dal gruppo.
Quei predatori ovviamente si chiamano Liverpool e Manchester City, che stanno già preparando l’attacco decisivo.

La situazione è molto delicata, perchè il nostro branco non è né numeroso, né particolarmente forte: dopo una stagione senza coppe europee di sorta e sei anni senza Champions League, le ragioni per credere alla forza e alle ambizioni di questo Arsenal sono poche. Ci sono segnali di risveglio, momenti in cui il Club sembra aver imboccato una strada promettente ma serve continuità per poter convincere i nostri migliori giocatori a credere nel progetto.

I contratti di Bukayo Saka e Gabriel Martinelli, rinnovati nel 2020, scadranno nel 2024 e non è difficile immaginare che i due stiano valutando attentamente le diverse opzioni che hanno sul tavolo. Il legame con l’Arsenal e con i tifosi è molto forte, così come il loro ruolo all’interno della squadra guidata da Mikel Arteta ma i punti interrogativi sono tanti: come evolverà questa squadra? Quali sono le garanzie che il manager spagnolo e l’attuale direttore tecnico miglioreranno davvero la rosa, l’estate prossima? L’Arsenal è davvero in grado di realizzare le ambizioni dei calciatori?

Il mercato invernale ha dato una bella accelerata al processo di rinnovamento della rosa, che sarà completato in estate con le partenze di Alexandre Lacazette, Pablo Marí, Mohamed Elneny, Granit Xhaka e Bernd Leno, ma questa è la parte “facile” del lavoro di Edu – soprattutto quando si decide di svincolare i giocatori in esubero.
Se disfare è molto semplice, costruire è molto più complesso e in questo senso le ambizioni dell’Arsenal hanno ricevuto una bella botta: il Club ha puntato fortissimo su Dušan Vlahović per diverse settimane, salvo poi vedersi sbattere la porta in faccia dal serbo e dal suo entourage, come successo con la Juventus e Arthur Melo.

Dal punto di vista dei due giocatori, la decisione dell’ex attaccante della Fiorentina di firmare con la Juventus, Club che al momento è quinto in campionato e non sembra avere nessuna possibilità di tornare in corsa per lo Scudetto, né di fare molta strada in Champions League, può essere interpretata come un attestato di sfiducia verso l’Arsenal, destinazione evidentemente non abbastanza appetibile per l’ex Partizan.

Chi può convincerli che anche altri obiettivi di mercato (Alexander Isak, Dominic Calvert-Lewin, Rubén Neves…) non faranno altrettanto?

Tutti questi dubbi, uniti al fatto che sia Liverpool che Manchester City lottano sistematicamente per la Premier League e la Champions League, potrebbero rendere inutile ogni nostro sforzo per proteggere i nostri due gioielli. In tutta onestà, si può rifiutare per principio il ruolo di eredi di Mohamed Salah e Sadio Mané, in un Liverpool che usa i propri esterni d’attacco in maniera così sublime ed efficace? È possibile rifiutare d’ufficio una proposta che arriva da uno dei Club più ambiziosi del mondo o la prospettiva di essere allenato da un manager come Pep Guardiola (se resta)?

Le nostre speranze di convincere sia Bukayo Saka che Gabriel Martinelli a legarsi all’Arsenal per il futuro passano per la fine di questa stagione e il mercato della prossima estate. Con una qualificazione europea in tasca (che non sia la Conference League…) e un mercato davvero ambizioso, il nostro branco sarà incredibilmente più forte e compatto di quanto non sia oggi e capace di proteggere adeguatamente i nostri giocatori migliori.

Anzi, potrebbe addirituttura passare dall’essere preda ad essere predatore…

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