Here we go, Saka and Emile Smith Rowe!
Difficile togliersi dalla testa questa canzone, ispirata da Rocking All Over the World degli Status Quo, band londinese (tifosa del Tottenham).
Ancora più difficile togliersi dalla testa le giocate, l’intesa, l’entusiasmo e l’efficacia di questi due giocatori, sempre più decisivi per le sorti del Club. C’è qualcosa di speciale nel vedere un giovane calciatore farsi un nome e scalare le gerarchie ma qui andiamo oltre, in questo caso siamo di fronte all’esplosione simultanea di due giovanissimi, entrambi cresciuti nel vivaio dell’Arsenal ed entrambi ugualmente decisivi per la rinascita del Club, che attraversa uno dei momenti più complicati della propria storia recente.
Così diversi tra loro, eppure così complementari e fusionali, senza apparenti gelosie nè invidie a macchiarne i comportamenti o le scelte; sembra esserci un’autentica gioia nel condividere il centro del palcoscenico, gli applausi dei tifosi, i complimenti degli osservatori e il ruolo di enfant du Club, nel senso più alto del termine. Entrambi sembrano ben contenti di caricarsi sulle spalle le responsabilità di tale ruolo ma nessuno vuole diventare il salvatore della patria a discapito dell’altro.
Questo atteggiamento è tanto importante quanto i gol, gli assist e le giocate dell’uno o dell’altro, perché serve a prevenire improvvisi deragliamenti e soprattutto è lì a ricordare a tutti che l’Arsenal di domani non è più legato agli ego smisurati dei singoli giocatori (Mesut Özil, Alexis Sánchez, David Luiz…) ma sulla forza del gruppo e la compattezza dello spogliatoio.
Anziché volere il pallone a tutti i costi e tenerlo per sé per rincorrere il successo personale con azioni insistite o scelte egoiste, sia Emile Smith Rowe che Bukayo Saka mettono le proprie qualità al servizio dell’altro e di tutta la squadra, ben consapevoli di quali siano i propri punti di forza e quali siano quelli dell’altro o dei compagni. Non c’è stato, almeno fino a qui, un episodio che abbia fatto anche solo sospettare che Emile Smith Rowe o Bukayo Saka non abbiano a cuore il successo della squadra, prima di ogni altro traguardo.
Come loro, altri giocatori hanno deciso di prendere quella strada e mettersi al servizio della squadra: Martin Odegaard sta diventando uno dei leader di questa squadra, Gabriel Martinelli non smette mai di lottare, Gabriel e Ben White difendono con tutte le proprie forze, così come Aaron Ramsdale.
C’è un gruppo di giocatori giovani e ambiziosi che ha avuto il merito di mettere il successo collettivo davanti a quello personale, e per questo va reso merito al Club e soprattutto al manager, che ha instillato la giusta mentalità e sbarazzato lo spogliatoio di cattive influenze.
Here we gooooooooo, Saka and Emile Smith Rowe (e Gabi e Ben e Aaron e…)!