Reazione a Catena

L’ultima volta che abbiamo perso così male, la reazione è stata impeccabile.
Capisco e condivido le preoccupazioni ma questa squadra merita un po’ di fiducia in più, secondo me.

Il risultato di Selhurst Park rispecchia fedelmente la prestazione offerta dalla squadra a casa del Crystal Palace, una prestazione indegna di una squadra che aspira al quarto posto e che, sconfitta interna contro il Liverpool a parte, ha saputo mettere sotto tutte le avversarie incontrate negli ultimi tre mesi.

Ricordo bene l’atmosfera lugubre che si era creata dopo le sconfitte esterne rimediate contro il Manchester United e l’Everton, ricordo la terapia di gruppo messa in piedi su Clock End Podcast ma ricordo anche come abbia poi reagito la squadra, allora data per spacciata e destinata ad un’altra stagione anonima. Cinque giorni dopo il gol di Gray a Goodison Park che ci aveva messi al tappeto, quello stesso gruppo di giocatori ha rifilato tre gol al Southampton e ha iniziato quella che sarebbe stata una serie di quattro vittorie consecutive in Premier League e una scalata che dal settimo al quarto posto.

Gli stessi XI, lo stesso modo di stare in campo ma un atteggiamento completamente diverso, proprio ad un gruppo di giocatori con un desiderio feroce di far ricredere i propri detrattori. Siamo caduti diverse volte questa stagione ma ogni volta abbiamo saputo rialzarci e dimostrare che questo gruppo di giocatori ha un carattere forte e non è ancora pronto ad arrendersi.

Perché dovrebbe essere diverso, proprio ora?

Gli infortuni di Kieran Tierney, Takehiro Tomiyasu e Thomas Partey non aiutano ma Mikel Arteta non comincerà certo ora a cercare alibi: non lo ha fatto in passato, non lo ha fatto subito dopo la partita contro il Crystal Palace e non lo farà prima di quella contro il Brighton. Sono sicuro che questo atteggiamento impedirà ai giocatori di sentirsi in qualche modo “giustificati” a mollare gli ormeggi e arrendersi all’inevitabile crollo di fine stagione, perché il manager spagnolo ha messo in chiaro quali siano le responsabilità di oguno e, cosa ancora più importante, non ha mai deviato dalla propria posizione, anche quando si è trattato di fare scelte impopolari.

Il Covid non è mai stato un alibi; il VAR non è mai stato un alibi; la sfortuna non è mai stato un alibi ma soprattutto non c’è mai stato spazio per egosimi o rilassamenti non giustificati, anche quando a rendersi protagonisti di episodi inaccettabili (per gli standard dello stesso Arteta) sono stati giocatori di primissimo piano (Aubameyang, ahem!).

Mikel Arteta ha instillato una mentalità ben precisa in questo gruppo di giocatori, che hanno sempre dimostrato di seguirlo fedelmente, quindi non c’è ragione affinché dal manager spagnolo non parta quella reazione a catena che ci rimetterà in piedi.

Fiducia, Gooners!

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