Erano più di qurant’anni che non perdevamo un North London Derby così male.
Tra il tabellino, l’espulsione di Rob Holding e l’infortunio di Gabriel, era difficile potesse andare peggio.
Ora che si fa? Ci sono ancora due partite da giocare e siamo ancora interamente padroni del nostro destino ma le condizioni non aiutano certo ad essere ottimisti. Quante altre volte potrà rialzarsi, questa squadra? Quante sberle è capace d’incassare, prima di andare al tappeto definitivamente?
Ieri sono emersi alcuni vecchi limiti di questo gruppo, principalmente di natura caratteriale: dopo il rigore assegnato più che generosamente agli avversari ci siamo disuniti, abbiamo perso lucidità e ci siamo condannati da soli, dapprima con l’errore imperdonabile di Rob Holding e poi con quello, molto più veniale, di Eddie Nketiah in occasione del raddoppio. Non saranno giocatori come Rob Holding, Cédric o Mohamed Elneny a portarci in Champions League, per quanto sia bello pensare il contrario.
Per questo motivo, se dovessimo comunque strappare il biglietto per l’Europa dei grandi, dovremo festeggiarlo “come fosse un trofeo”, per citare un uomo saggio e troppo spesso bistrattato dai bifolchi d’oltremanica (sto guardando te, Gary Neville!) e, in caso contrario, non lasciarci abbattere dalla posizione finale in classifica perché questa squadra aveva come obiettivo proprio il quinto posto e l’ha raggiunto.
Sono stati tanti i momenti, lungo questa folle stagione, durante i quali sembravamo spacciati: le prime tre gare di Premier League, le due sconfitte consecutive contro Manchester United e Everton, il pareggio interno contro il Burnley ed infine il trittico di partite contro Chelsea, Manchester United e West Ham, in calendario subito dopo un filotto di tre sconfitte consecutive contro Crystal Palace, Brighton e Southampton.
In un modo o nell’altro, ci siamo sempre rialzati. Nonostante il pessimismo che circondava l’ambiente, Mikel Arteta e i giocatori hanno sempre saputo trovare le risposte giuste e mantenere vivo questo folle sogno. Non è dato sapere se ce la faranno anche questa volta o se il prossim ostacolo sarà quello di troppo ma, almeno fino a qui, ci hanno sempre stupiti.
Se ci credono loro, ci credo anch’io.