Antò, Fa Caldo!

Sarà il caldo, sarà il fatto che senza partite vere non c’è gusto ma ogni lettera sembra pesare una tonnellata.
C’è poco da raccontare e pure il mercato, per ora, vive un momento di stanca.

Come volevasi dimostrare, i presunti obiettivi di mercato dell’Arsenal che rispondono ai nomi di Raphinha e Lisandro Martínez sono prossimi ad accasarsi esattamente là dove volevano andare fin dall’inizio, ovvero al Barcellona e al Manchester United di ten Hag, rispettivamente. È esattamente per questo motivo che leggo poco e scrivo ancora meno di mercato, se non quando una trattativa è vicinissima alla chiusura.

Mi perdonerete se prendo con le pinze le voci di corridoio che ci vogliono interessati a Grimaldo del Benfica, Kante del Chelsea, Paqueta del Lione o Milinkovic-Savic della Lazio perché sono tutti beceri tentativi di click-baiting da parte dei soliti sospetti, disperatamente alla ricerca di engagement in questo periodo notoriamento spento.

Parliamo piuttosto del rocambolesco 5-3 ottenuto dalla squadra durante la prima amichevole uffficiale della stagione, a casa del FC Nürnberg, e nello specifico di quattro giocatori: Emile Smith Rowe, Albert Sambi Lokonga, Eddie Nketiah a naturalmente di Gabriel Jesus. Avendo rifiutato categoricamente di pagare sei sterline per accedere alla diretta streaming della partita, ho recuperato con netto ritardo le immagini del trionfo dei nostri prodi eroi in terra teutonica e devo dire che sono rimasto impressionato dalle prestazioni dei nostri due attaccanti, apparsi in grande sintonia.

Sia Gabriel Jesus che Eddie Nketiah hanno dimostrato ancora una volta quanta differenza possa fare un centravanti capace di attaccare alle spalle della difesa e bravo a svariare su tutto il fronte offensivo, sia verticalmente che orizzontalmente. Dei due, l’inglese è probabilmente quello che mi ha impressionato di più per come ha saputo sviluppare il movimento che lo porta ad accorciare sul centrocampo per ricevere palla e girarsi velocemente per attaccare la porta, come si può vedere al minuto 57, in occasione del 3-2. Movimenti come quello, se eseguiti nei tempi giusti, permettono di destabilizzare l’intero apparato difensivo avversario e creare spazi fondamentali per arrivare alla conclusione.

Nei 20 minuti passati contemporaneamente in campo, i due si sono cercati e trovati con continuità, alternandosi efficacemente in fase di pressing – la specialità della casa per entrambi – e offrendo sempre una sponda valida ai centrocampisti. Quello che sembrava essere un dualismo potrebbe in realtà diventare una promettente associazione tra due attaccanti simili e al contempo complementari.

Meno impressionante, se non deludente, il lavoro a centrocampo di Emile Smith Rowe e Sambi Lokonga, nel primo tempo. Il belga, inizialmente schierato davanti alla difesa in quella che solitamente è la posizione di Thomas Partey, non ha mostrato grandi miglioramenti in fase difensiva e sembra non aver ancora il passo giusto per sostituire il ghanese, quindi dovrà provare a ritagliarsi un ruolo da mezz’ala se vorrà accumulare minuti con continuità. La concorrenza, tuttavia, rischia di essere troppa per l’ex capitano dell’Anderlecht, soprattutto nel caso in cui arrivi Youri Tielemans dal Leicester e qualora Mikel Arteta decida di spostare Emile Smith Rowe dalla fascia sinistra ad una posizione più centrale – proprio come fatto nell’ultima amichevole.

L’esperimento è riuscito solo a metà, ovvero quando Emile Smith Rowe è riuscito a farsi trovare tra le linee, in posizione avanzata, ma il giovane attaccante inglese ha dimostrato tutti i propri limiti in fase difensiva e manca crudelmente di continuità per poter aspirare ad una maglia da titolare a centrocampo. Il destino di Emile Smith Rowe, che per talento puro non ha nulla da invidiare a Bukayo Saka, sembra legato a doppio filo a quello di Gabriel Martinelli, ormai considerato a tutti gli effetti un attaccante esterno e non più un potenziale centravanti.
L’inglese e il brasiliano si giocheranno una maglia da titolare nel tridente e il nostro numero dieci dovrà dimostrare di aver superato i vari malanni fisici oppure sarà confinato al ruolo di super-sub, uno spreco per un giocatore del suo calibro.

La squadra si sta preparando alla partenza per gli Stati Uniti, dove affronterà Everton, Orlando City e Chelsea nello spazio di una settimana. Sarà interessante vedere chi partirà e chi resterà a Londra, magari in attesa di trovare un’altra sistemazione.

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