Maria Petri – The Voice of Arsenal

Ci sono giorni in cui la realtà decide di bussare prepotentemente alla tua porta.

E resta lì, anche se tu non hai intenzione aprire, e ti parla anche se tu non vuoi ascoltare, costringendoti ad un saluto che non riesci o non vuoi pronunciare.

Così, mentre i ricordi scorrono davanti agli occhi come fa la pellicola nel proiettore, tante parole iniziano a risuonare confuse nella testa ma nessuna sembra all’altezza. La verità è che Maria Petri non si può raccontare, Maria Petri bisogna viverla:

Viverla sugli spalti cantando insieme per 90 minuti e con una chiacchierata prima del calcio d’inizio o a fine partita, non necessariamente sull’Arsenal, non necessariamente in inglese.

Viverla da casa quando la regia inquadra le tribune e ti diverti a cercarla tra il pubblico consapevole che la troverai sempre lì, home & away, con la sua inconfondibile giacca rossa, il foulard e, perché no, anche una macchinetta usa e getta per immortalare l’esultanza dopo un goal, magari quello decisivo, magari in un derby.

Viverla quando si deve alzare al cielo un trofeo, come hanno fatto quattro ragazze olandesi tornate in Inghilterra da Campionesse d’Europa. E se per caso ti ritrovi a vincere la tua 14ma FA Cup (record!) nel bel mezzo di una pandemia allora ci pensa Ray Parlour a portarle a casa la coppa per festeggiare si a distanza ma insieme.

Amore, passione, lealtà… Ecco, ora le parole iniziano finalmente a riavere un senso. Ma una più di ogni altra mi sembra indicata per l’occasione ed è famiglia. Si, famiglia, avete presente? Ne esistono almeno due:

La prima, quella in cui nasci ed impari a muovere i primi passi in questo mondo e la seconda, quella che da grande decidi di creare con chi giorno dopo giorno rende più belli quelli successivi. E poi c’è la terza, quella più difficile da spiegare, quella in cui forse ti ritrovi per caso o forse no ma decidi comunque di restare. L’Arsenal per la Signora Maria è proprio questo, una famiglia da cui ha ricevuto tanto (arrivando addirittura ad essere scelta dalla società come testimonial per il lancio della nuova maglia da gioco) ma dato molto di più.

Una voce che si può riconoscere tra le tante in uno stadio sold out e che da Highbury all’Emirates Stadium, passando per Meadow Park ed ogni altro campo che ha ospitato l’Arsenal (maschile, femminile e giovanile) dentro e fuori il Regno Unito non ha mai smesso di cantare il suo amore.

Dalla prossima stagione il suo seggiolino rimarrà vuoto ma basterà gridare “C’MON YOU GUNNERS” o intonare uno dei tanti cori da lei inventati per continuare a sentirla accanto a noi.

Perché ogni tifoso biancorosso, anche chi non l’ha mai conosciuta di persona, porta dentro di se un pezzetto di Maria.

Ed allora stand up Gooners e fuori la voce per Maria Petri, one of our own!

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