C’è modo e modo di dimostrare carattere e noi, ultimamente, scegliamo sempre quello più faticoso. Povere le nostre coronarie!
Ieri sera, contro l’Aston Villa, la squadra ha nuovamente mostrato la sua faccia più dura, tirandosi fuori da una situazione delicata.
Peccato che in quella situazione ci siamo infilati da soli, perdendo parzialmente il controllo su una partita che doveva essere finita dopo venti minuti scarsi.
Ci si è messo anche l’arbitro a complicare il quadro, non concedendo un rigore solare a Bukayo Saka e convalidando il gol di Douglas Luiz, viziato da un fallo di Kamara su Aaron Ramsdale. Non è una novità, purtroppo, e sono così rassegnato che non mi sono arrabbiato né per l’uno, né per l’altro.
Avrebbe ragione @Erdoaardo, in realtà, perché il centrocampista dell’Aston Villa si disinteressa del pallone e impedisce al nostro portiere di uscire correttamente, ma oltre vent’anni da tifoso dell’Arsenal e spettatore della Premier League mi hanno insegnato che al peggio non c’è mai fine: quando sei cresciuto con Mike Dean e Mike Riley, sei ben consapevole che può succedere di tutto. Se qualcuno volesse capire a che livelli sia potuto arrivare il corpo arbitrale inglese, vi (s)consiglio di andare a rivedere la partita tra Manchester United e Arsenal del 2005, quella che ha messo fine alla nostra striscia d’imbattibilità che durava da 49 partite.
Chiusa la parentesi abitri e VAR, torniamo alle cose serie: il modo in cui abbiamo messo sotto l’Aston Villa per tutto il primo tempo è stato impressionante. Per intensità, velocità d’esecuzione e dinamismo, quello di ieri è stato uno dei migliori primi tempi che io ricordi e avremmo dovuto terminarlo con il risultato già in ghiaccio. Il gol di Gabriel Jesus, in questo senso, è troppo poco rispetto al volume di gioco prodotto e alle occasioni da gol create, un difetto che dovremmo provare a correggere quanto prima. Gabriel, Bukayo Saka, Gabriel Martinelli e Martin Ødegaard hanno avuto più di un’occasione per bucare Martínez, un paio delle quali clamorose, ma non sono riusciti a convertire in gol un dominio raramente così netto.
Con un pizzico di lucidità in più, avremmo chiuso il primo tempo con un vantaggio confortevole e potuto amministrare tranquillamente per tutto il secondo tempo, risparmiando energie sul campo e risparmiandoci momenti di tensione come quelli che hanno accompagnato sia la vittoria di ieri sera che quella contro il Fulham. Se dovessi indicare un solo elemento che ci differenzia ancora dalle prime due della classe, direi che è proprio la capacità di chiudere le partite e gestire le energie. A parte la trasferta contro il Bournemouth, infatti, non abbiamo ancora vissuto un pomeriggio sereno e questo rischia di pesare sulle gambe e sulle menti dei giocatori, sul medio e lungo termine.
La cosa più assurda è che gli avversari hanno fatto poco per meritare di restare in partita, eccezion fatta per un Crystal Palace battagliero, ma noi siamo riusciti a tenere in bilico risultati che sembravano acquisiti, soprattutto contro Fulham e Aston Villa. Dobbiamo trovare il modo di chiudere le partite quando ne abbiamo l’opportunità e imparare ad essere cinici quando necessario, altrimenti saremo sempre costretti a ricorrere ad energie supplementari e svuotare il serbatoio troppo in fretta. Soprattutto, non ci andrà sempre così bene e a volte i nostri sforzi, per quanto encomiabili, non verranno ricompensati, aprendo la porta a frustrazioni, insicurezze, risultati negativi e tutto il circo mediatico che inevitabilmente accompagna ogni mezzo passo falso della squadra.
Voglio chiudere con una nota positiva perché non è corretto andare sempre a cercare il pelo nell’uovo, soprattutto quando la squadra ha vinto cinque partite su cinque ed è sola in cima alla classifica: quando giochiamo così, con quell’intensità, siamo molto difficili da arginare. La squadra sembra finalmente aver trovato l’equilibrio giusto per correre pochissimi rischi in difesa e al contempo tenere alta la pressione sulla retroguardia, un mix vincente. Ad oggi, l’Arsenal e la squadra che ha concesso meno tiri in porta agli avversari, assieme al Manchester City, e quella contro la quale è stato accumulato il minor numero di xG.
Se iniziamo a fare gol con continuità, non ci ferma più nessuno.