Il Trappolone

Più riguardo la partita, più mi accorgo che la sconfitta di Old Trafford è un’anomalia.
La si può guardare da ogni angolo possibile e il tre a uno per loro è ingiustificato.

Se c’è una cosa che dobbiamo imparare dalla scofitta a casa dei Red Devils è che siamo ancora vittime delle nostre disattenzioni e troppo poco cinici nelle due aree di rigore. C’è uno spezzone di “All or Nothing: Arsenal” che illustra alla perfezione perché non abbiamo ancora compiuto il salto di qualità definitivo: subito dopo la partita interna contro il Liverpool, persa per due a zero, Mikel Arteta prende la lavagna e spiega alla squadra che l’Arsenal è stata la squadra migliore in ogni zona tra un’area di rigore e l’altra, mentre il Liverpool è stato più forte nelle due aree di rigore.

Le squadre più forti, dice il manager spagnolo, sono quelle che fanno la differenza in area di rigore, che si tratti della propria area o di quella degli avversari.

Mikel Arteta ha ragione, abbiamo avuto più di un’occasione per punire un Manchester United disorganizzato e non l’abbiamo sfruttata, mentre loro sono stati impeccabili e spietati con tre contropiede fulminanti. La differenza, a certi livelli, la fanno alcuni piccoli dettagli. La differenza, a Old Trafford, l’hanno fatta Bruno Fernandes e in minor misura Christian Eriksen ma soprattutto l’abbiamo fatta noi, contro noi stessi.

Ciò non vuol dire che il Manchester United non abbia meritato di portare a casa i tre punti ma rifiuto categoricamente di considerare la partita di Old Trafford come l’ennesimo “esame di maturità” fallito dall’Arsenal. Anche nella sconfitta possiamo infatti ritrovare facilmente i dettami del gioco di Mikel Arteta e la voglia di andare a giocarsela su ogni campo, aggredendo in posizione avanzata e provando a tenere alta la pressione sulla difesa avversaria: il gol del momentaneo pareggio è arrivato proprio grazie ad un recupero altissimo di Granit Xhaka, che ha intercettato un tentativo di verticalizzazione di Varane e dato il là ad una transizione velocissima.

Semmai, la sconfitta ci ha mostrato che questa squadra è ancora troppo acerba a livello mentale, con troppi giocatori che non hanno la lucidità giusta che viene con l’esperienza, a partire da Aaron Ramsdale, Gabriel e Albert Sambi Lokonga: il nostro portiere è bravissimo a tramsettere energia ed entusiasmo ma non sa ancora quando è il momento di predicare calma; il difensore brasiliano è sempre attratto eccessivamente dal pallone e inutilmente aggressivo sul portatore, oltre a non essere mai pienamente a proprio agio con il pallone tra i piedi e il belga deve ancora crescere a livello tattico, in fase di non possesso palla.

Se fossi Mikel Arteta, a questo punto opterei per una coppia di centrali difensivi composta da Ben White e William Saliba, due elementi molto calmi, affidabili e tranquilli e quindi ideali per mantenere la giusta struttura in difesa e limitare al minimo i momenti di follia. Il francese ha già giocato sul centro-sinistra quando era a Nizza, quindi non dovrebbe avere problemi di adattamento. In questo modo, il blocco difensivo potrebbe essere un po’ meno emotivo e un po’ più pragmatico, oltre ad essere molto più sicuro in costruzione.

È bene archiviare in fretta la sconfitta di Old Trafford e pensare a quel che sarà, a partire dal debutto in Europa League contro lo Zurigo. Non pensiamo al VAR e ai suoi sbalzi d’umore, non pensiamo alla sconfitta e non pensiamo ad un pomeriggio frustrante perchè dopo lo Zurigo affrontiamo l’Everton e abbiamo la possibilità d’iniziare una nuova striscia di vittorie.

La stagione scorsa le sconfitte arrivavano sempre in serie, vediamo se da questo punto di vista abbiamo fatto qualche progresso.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...