Chiuso per…?

Cos’è il rispetto? Dov’è la linea di demarcazione tra la sostanza e la forma?
Più ci penso, più la decisione di rinviare le partite di Premier mi sembra solo retorica.

Non contesto il fatto che la morte della regina Elisabetta II sia uno degli eventi più marcanti e dolorosi della storia contemporanea inglese e britannica, né il fatto che il passaggio a miglior vita del più alto esponente di una delle monarchie più popolari e longeve al mondo debba essere accompagnato dai più grandi onori, ciò che non mi convince sono i modi e le tempistiche.

Senza entrare troppo nel merito, perché non è il mio ruolo e non è questo il luogo, ho l’impressione che sia stato deciso di “fare un figurone” a livello morale e mediatico, senza però la necessaria programmazione. La Premier League ha deciso di rinviare la giornata di campionato per rendere omaggio alla regina ma ha condannato migliaia di lavoratori indipendenti, che hanno visto i propri introiti saltare senza una vera copertura, ha penalizzato i tanti tifosi che avevano comprato biglietti per lo stadio, prenotato aerei o treni e trovato una sistemazione, il tutto a prezzi sempre troppo alti, e infine dovrà arrangiarsi per rimettere a calendario le partite, oltre a dover prendere una decisione per il turno successivo, che coincide con i funerali reali.

Insomma, la decisione può anche essere quella giusta ma la mancanza di metodo preoccupa.

Comunque sia, la decisione è stata presa e né l’Arsenal, né le altre squadre di Premier League sono scese in campo. Per quanto mi riguarda, questa pausa forzata non poteva arrivare in un momento migliore: aver saltato la partita con l’Everton ha permesso a Mikel Arteta di far rifiatare chi ha giocato di più, ha consentito a preparatori e fisioterapisti di lavorare con più attenzione con i giocatori che stanno recuperando dai vari infortuni e accorcia virtualmente il recupero di Thomas Partey, che di fatto ha saltato una partita in meno del previsto.

Inoltre, il rinvio della partita di Premier League contro i Toffees toglie di mezzo novanta minuti di gioco tra una partita di Europa League e la seguente, ovvero quella interna contro il PSV. Gli olandesi sono l’unica vera sfidante per il primo posto nel giorne e affrontarla con un’intera settimana di preparazione è un bel vantaggio, quindi non ho molto di cui lamentarmi. Ammesso che la partita contro il Brentford non venga anch’essa rimandata, data la concomitanza con i funerali della regina Elisabetta II, avremo giocato quattro partite in settembre (anziché cinque) e avremo qualche energia in più per affrontare il mese di ottobre, che si annuncia proibitivo.

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