Ci siamo, signore e signori. La partita dell’anno. L’unico vero derby di Premier.
Il campionato torna col botto, dopo la sosta per le Nazionali, e io non sono pronto.
LA CONFERENZA STAMPA
- Incertezza sulle condizioni di Thomas, Tierney, Zinchenko e Tomiyasu
- Era necessario prendere una decisione riguardo ai problemi fisici di Smith Rowe
- Affronteremo un impegno alla volta, in ottobre, e avremo bisogno di tutti
L’AVVERSARIO
La squadra di Conte arriva al derby con qualche dubbio di formazione (o pretattica?) ma soprattutto la possibilità di superare i rivali in classifica.
Ancora imbattuti in stagione, al pari del Manchester City, prima della sosta gli Spurs hanno demolito il derelitto Leicester con un 6-2 impietoso, che li ha proiettati al secondo posto sia in classifica che nella graduatoria degli attacchi più prolifici.
La rosa è stata migliorata grazie agli arrivi di Richarlison, Bissouma, Perisic e Lenglet, oltre al riscatto di Romero e le intenzioni di Conte sembrano chiare: consolidare lo status di squadra da Champions e attaccare con veemenza il podio, se non addirittur il duopolio Manchester City-Liverpool.
Questo pomeriggio, all’Emirates Stadium, il Tottenham sarà ben felice di lasciare il pallino del gioco all’Arsenal e colpire in contropiede grazie alla velocità di Son, Kulusevski (o Richarlison), Perisic e Emerson Royal sugli esterni – il tutto innescato dal gioco associativo di Kane. Gli Spurs potrebbero soffrire a centrocampo e molto dipenderà dalla prestazione dei due mediani di rottura, chiamati a garantire equilibrio contro un avversario che sarà, almeno in quella zona, sistematicamente in superiorità numerica.
CASA ARSENAL
Anche da noi le incertezze non mancano: Takehiro Tomiyasu, Thomas Partey e Kieran Tierney hanno lasciato anzitempo le rispettive Nazionali, mentre Oleksandr Zinchenko e Martin Ødegaard nemmeo si sono aggregati a Ucraina e Norvegia, rispettivamente.
Mikel Arteta non ha concesso nulla ai giornalisti in sala stampa, quindi dovremo aspettare l’ultimo minuto per scoprire quanto questo bollettino catastrofico fosse un bluff. Sicura invece l’assenza di Emile Smith Rowe, operatosi per risolvere una volta per tutte (speriamo!) i guai all’inguine.
Come da copione, Mikel Arteta manderà in campo la squadra con la ferma intenzione di dominare il possesso del pallone, pressare alto e non lasciare respiro all’avversario, che però si trova a meraviglia in un contesto del genere: chi vincerà questa battaglia di ideologie calcistiche?
IL DUELLO CHIAVE
Difficile scegliere un solo duello, quando a decidere le sorti della partita saranno proprio i duelli individuali. Da Kane contro Saliba a Gabriel Jesus contro Dier, passando per le preziosissime fasce laterali e la mediana, ogni zolla rischia di diventare decisiva.
Dovendo scegliere due soli duelli, sono molto curioso di vedere chi prenderà in consegna Son e come: nell’ultimo derby, quello del maggio scorso, il coreano era stato decisivo con un rigore guadagnato, l’espulsione di Rob Holding e il gol che ha messo fine ai nostri sogni di Champions League. La sfida tra Son e Ben White, se confermata, rischia di regalare momenti ad altissima tensione.
Sul versante opposto, Gabriel Jesus affronterà il suo primo North London Derby e vorrà renderlo memorabile. Il brasiliano, da sempre molto carico agonisticamente, si troverà di fronte Dier e soprattutto Romero, un altro che fà dell’agonismo un marchio di fabbrica. Il movimento perpetuo di Gabriel Jesus e la sua esplosività fisica, accoppiata ad un tocco di palla educatissimo, rischiano di mandare fuori giri e fuori partita l’argentino.
I PROBABILI XI
Ramsdale, White, Saliba, Gabriel, Zinchenko, Thomas, Xhaka, Ødegaard, Saka, Martinelli, Gabriel Jesus