Debutto da Sogno

Trovatemi un esordio miglior di quello di Martina: prima partita all’Emirates e 5-0 per noi!
Battute a parte, ogni viaggio a Islington è unico ma il primo non si scorda mai (spero…)

Contro il Nottingham Forest abbiamo rivisto un Arsenal brillante, divertente, solido in difesa ed efficace davanti alla porta, che ha sfornato una prestazione degna di una squadra che ha tutte le qualità e tutte le intenzioni di giocarsi i primi posti in classifica. Eppure, a fine primo tempo non si sentiva tutto questo ottimismo.
Dopo il gol iniziale di Gabriel Martinelli e quindici minuti di ottimo calcio, la squadra era sembrata di nuovo un po’ stanca e aveva iniziato a rinculare troppo, abbassare troppo i ritmi e accontentarsi del vantaggio striminzito anziché provare a chiudere la contesa contro un avversario, il Nottingham Forest, mai davvero in partita.

Durante tutto l’intervallo mi sono preparato psicologicamente ad un secondo tempo di sofferenza e mai mi sarei aspettato di uscire dall’Emirates Stadium con un cinque a zero, né tantomeno con Reiss Nelson come protagonista di giornata: subentrato a Bukayo Saka, toccato duro da Renan Lodi, il nostro numero 24 era sembrato spaesato e timido come l’ultimo dei debuttanti fino al momento del gol, che lo ha liberato completamente. Le qualità di Reiss Nelson sono conosciute da tempo ma non è mai riuscito ad esprimerle con continuità, vuoi per le poche occasioni avute, vuoi per un problema di mentalità.

Domenica pomeriggio abbiamo visto il miglior Reiss Nelson da quando ha debuttato in prima squadra, un giocatore che può essere più che funzionale al progetto e portare quel di più in termini d’imprevedibilità, rifinitura e finalizzazione ad un reparto offensivo a volte troppo impreciso o istintivo. Con due gol e un assist, il giovane esterno inglese si è preso il centro del palcoscenico e ha fatto svoltare un pomeriggio che altrimenti avrebbe potuto complicarsi col passare dei minuti.

Per farlo, tuttavia, ha dovuto aspettare l’infortunio di uno dei compagni.

Senza l’infortunio di Bukayo Saka, infatti, Reiss Nelson non avrebbe avuto la possibilità di mettere le proprie qualità al servizio della squadra e diventare decisivo, portando così il proprio contributo alla causa della squadra. Se c’è una cosa nella quale Mikel Arteta deve ancora migliorare parecchio è proprio la gestione della rosa nella sua interezza: da quando siede sulla nostra panchina, lo spagnolo ha sempre stabilito gerarchie granitiche e de facto spaccato la rosa in due gruppi, titolari e riserve. Quando la rosa è impostata in questo modo, la vita di una riserva è molto più difficile e le possibilità di farsi notare sempre molto limitate, quindi la spaccatura tra i due gruppi sempre più difficile da sanare.

Eppure, con un po’ di fiducia in più, Reiss Nelson avrebbe potuto dare un contributo ancora maggiore e come lui giocatori come Eddie Nketiah, Marquinhos, Albert Sambi Lokonga, Fábio Vieira e via dicendo, i quali oggi giocano solo ed esclusivamente in Europa League mentre in Premier League devono accontentarsi delle briciole: il belga è quello con la media dei minuti giocati più alta (33) del gruppo, chiaramente inflazionata dalle due presenze da titolare in occasione dell’indisponibilità di Thomas Partey, mentre tutti gli altri hanno medie dimeticabili che vanno dai 13 minuti di Eddie Nketiah e Emile Smith Rowe ai 24 di Fábio Vieira, anch’egli titolare in una occasione quindi oltremodo “alto” in questa graduatoria.

In parole poverissime, Mikel Arteta cambia poco e quando lo fa concede pochi minuti alle proprie riserve:

Eppure, contro il Nottingham Forest, qualcosa è cambiato: a differenza di quanto visto fino a qui, il manager spagnolo ha operato tutti i propri cambi con largo anticipo. Dopo Reiss Nelson, entrato poco prima della mezz’ora, è toccato a Cédric e Fábio Vieira al 62′ ed infine a Eddie Nketiah e Kieran Tierney al 75′, il che ha permesso a tutti di mettere in cascina minuti importanti e partecipare attivamente alla larga vittoria contro il Nottingham Forest.

“Facile”, direte voi, “quando si vince 4-0!”

Spiegatelo a Mikel Arteta, perché in due occasioni praticamente identiche non è stato altrettanto veloce con i propri cambi. Sia a Brentford che a Bournemouth, con la squadra sopra di tre gol dopo un’ora di gioco, i primi cambi si sono visti solo a partire dal 75′ e 78′ e cinque di essi sono stati effettuati tra il 86′ e il 90′ cioé a partita finita. Vi lascio immaginare la felicità di Takehiro Tomiyasu, Kieran Tierney e Albert Sambi Lokonga quando sono entrati in campo…

Quei minuti, in apparenza inutili, possono fare tutta la differenza per mantenere alte la motivazione e la preparazione sia fisica che mentale di un giocatore e permettere alla squadra di giocare in maniera identica sia con i titolari che con le cosiddette riserve: con una miglior gestione delle forze, Reiss Nelson non avrebbe avuto bisogno di venti minuti abbondanti per entrare in partita, come ha fatto domenica pomeriggio.

Non sono qui ad invocare uno stravolgimento permanente dell’XI di partenza ogni settimana, tuttavia credo che un pizzico di coraggio e follia in più non guasterebbero quando si tratta di compilare la formazione: come noi tutti sappiamo chi giocherà la prossima partita di Premier League (la prova? Ho scritto l’Anteprima venerdì pomeriggio e ho azzeccato la formazione titolare…), così lo sanno anche gli avversari, che possono prepararsi di conseguenza. Mikel Arteta è un mostro nel preparare tatticamente le partite e identificare i punti deboli degli avversari ma ciò a volte non basta, come abbiamo visto contro il Leeds e parzialmente contro il Southampton, ed è in quei frangenti che è importante avere una panchina in grado di cambiare la partita.

Difficile riuscirci quando le riserve giocano dieci minuti a settimana.

La vittoria contro il Nottingham Forest ha segnato un punto di svolta importante per la nostra stagione, che rischiava di prendere una brutta piega dopo le prestazioni viste a Ellan Road e al St. Mary’s Stadium. Speriamo che segni una svolta anche per Mikel Arteta e il suo modo di gestire il suo effettivo, affinché il debutto da sogno di Reiss Nelson non resti un’eccezione ma diventi la regola, da qui all’estate prossima.

Sarà una stagione lunga e complicata, abbiamo bisogno di tutti per renderla memorabile.

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