Stamford Bridge is falling down, falling down, falling down…
Canticchiavo questo motivetto dopo il 3-5 con tripletta di van Persie e lo scivolone di John Terry…che ricordi!
All’epoca Stamford Bridge era un posto maledetto per l’Arsenal, oggi invece la situazione è cambiata parecchio. Non sarà per niente semplice ma ultimamente abbiamo preso l’abitudine di fare risultato a casa del Chelsea: 4-2 l’anno scorso, 1-0 nel 2021, 2-2 (in 10), nel 2020.
Attenzione però a non cadere in facili entusiasmi, sarebbe imperdonabile.
L’AVVERSARIO
È lecito pensare che Potter avesse sperato in un inizio di carriera al Chelsea ben diverso e che tutto avrebbe immaginato tranne che prendere quattro gol in quello che è stato il suo stadio, l’AMEX Stadium di Brighton.
Con tre vittorie, due pareggi ed una sconfitta, il ruolino di marcia non è poi così terribile ma il fatto è che l’ultima vittoria è arrivata il 16 ottobre e che da allora il Chelsea non ha più vinto, incassando cinque gol e segnandone appena due in tre partite. I Blues sono in cerca di riscatto dopo la batosta dell’ultima partita di Premier League ed è probabile che Potter decida per una formazione molto meno sperimentale rispetto al turno precedente, con Sterling più vicino alla porta e Cucurella in una posizione più familiare.
Il potenziale offensivo del Chelsea è alto ma restano dubbi sia sul centrocampo che sulla difesa, dato che entrambi i reparti sono falcidiati dagli infortuni: Reece-James, Chilwell, Fofana e Kepa sono certi di saltare la partita, mentre Kovacic e Zakaria restano in dubbio.
È possibile quindi che Potter opti per una formazione più coperta, con cinque uomini a centrocampo, al fine di limitare in primisThomas, uomo-chiave della manovra dell’Arsenal.
CASA ARSENAL
Con la qualificazione ai sedicesimi già Europa League già in tasca, è ora di concentrare tutte le forze sullo sprint di metà stagione in Premier League: mancano tre partite prima della sosta, tutte importanti per rimanere in vetta o almeno a stretto contatto con essa.
Da verificare le condizioni di Oleksandr Zinchenko e Bukayo Saka, entrambi in panchina contro lo Zurigo, e di Takehiro Tomiyasu, uscito dopo appena dieci minuti dall’ingresso in campo, mentre il resto della rosa è a disposizione. La partita dell’AMEX Stadium ha messo a nudo tutte le difficoltà di un Chelsea in fase di ricostruzione, quindi Mikel Arteta vorrà sfruttare gli stessi punti deboli evidenziati da De Zerbi.
Vincere a Stamford Bridge sarebbe un colpo clamoroso, anche contro questo Chelsea, per tre motivi: perché consoliderebbe il primo posto in classifca, perché spedirebbe il Chelsea a -13 e soprattutto perché cancellerebbe definitivamente dalla memoria la sconfitta di Old Trafford, che è ancora lì un angolo della memoria.
Quella di Stamford Bridge è la seconda trasferta di prestigio della stagione e vincere manderebbe un segnale molto forte a tutti quanti, in Premier League.
IL DUELLO CHIAVE
Difficile pensare ad altro che alla presenza del grande ex, Pierre-Emerick Aubameyang. Il gabonese, un tempo capitano e simbolo dell’Arsenal, vorrà lasciare il segno sulla partita e vendicare il proprio buon nome, maltrattato da noi Gooners.
Il duello tra Aubameyang e William Saliba, con Ben White in copertura, sarà intrigante e soprattutto decisivo, anche se l’ex Barcellona non attraversa un gran momento di forma. O proprio per questo motivo?
Stamford Bridge è un luogo di redenzione: Bukayo Saka ha trasformato il rigore del definitivo 4-2 la scorsa stagione, il primo dopo l’errore che è costato l’Europeo all’Inghilterra; Eddie Nketiah ha segnato la doppietta che lo ha rilanciato definitivamente; Gabriel Martinelli ha messo a segno uno dei gol più iconici della nostra storia moderna, dopo un controllo di palla sbagliato.
Questa volta toccherà a Gabriel Jesus, a secco da sette partite di Premier League. Il brasiliano, comunque decisivo contro il Nottingham Forest con tre assist, se la vedrà con Koulibaly e Thiago Silva e potrebbe finalmente rompere la maledizione.
Il duello decisivo, però, si svolgerà a centroampo: se Thomas Partey sarà libero di ricevere e impostare, per il Chelsea saranno guai. Il ghanese potrà farlo solo se Granit Xhaka e Martin Ødegaard sapranno occupare Jorginho e Kovacic (o Zakaria). Sarà una partita a scacchi tra Mikel Arteta e Potter, vediamo chi effettuerà la mossa decisiva.
I PROBABILI XI
Ramsdale, White, Saliba, Gabriel, Tierney, Thomas, Xhaka, Ødegaard, Saka, Martinelli, Gabriel Jesus