La Rabbia

Cosa succede a Albert Sambi Lokonga? Dov’è finito il vero Albert Sambi Lokonga?
Il belga, che non è stato convocato per il Mondiale, vive un periodo molto complicato.

Eppure, con le sue qualità e la sua esperienza, dovrebbe essere tra quelli più vicini all’XI titolare e mangiarsi la concorrenza interna a colazione. Oggi, invece, Albert Sambi Lokonga è in procinto di scivolare alle spalle di Mohamed Elneny nelle gerarchie di Mikel Arteta.

Era aprile 2022 quando invocavo il manager spagnolo di dare piena fiducia all’ex capitano dell’Anderlecht per ovviare all’ennesimo infortunio occorso a Thomas Partey. Sette mesi e un quarto posto sfumato più tardi, resto dell’idea che Albert Sambi Lokonga abbia le qualità tecniche e atletiche per ritagliarsi un ruolo importante nel presente e nel futuro dell’Arsenal, tuttavia comincio a dubitare delle sue risorse mentali. Sarà che a vent’anni era già un titolare fisso dell’Anderlecht e che a ventuno aveva la fascia di capitano al braccio, ma ho l’impressione che il belga abbia saltato di peso la gavetta e non sia abituato ad essere messo in discussione, né a dover aspettare pazientemente il proprio turno in panchina.

Il documentario della serie All or Nothing prodotto da Amazon ha aperto uno squarcio interessante sulla quotidianità della cosiddette seconde linee, attraverso il quale abbiamo avuto un assaggio delle difficoltà di Albert Sambi Lokonga e di una pericolosa tendenza a piangersi addosso:

“Il tuo atteggiamento è cambiato molto rispetto a quando sei arrivato”, lo incalza Eddie Nketiah, “è cambiato molto velocemente! Sempre contento, sempre sorridente…“.

Per tutta risposta Albert Sambi Lokonga dice “Prima giocavo!”, attirandosi così le ire del compagno di squadra:

“E quindi, amico? Credi di essere l’unico qui a non giocare? Piantala di piangerti addosso e datti una bella svegliata!”

Ecco, Albert Sambi Lokonga non si è ancora dato quella benedetta svegliata e ogni volta che scende in campo lo fa senza agonismo, senza cattiveria, senza una vera volontà di rimettere in questione le scelte di Mikel Arteta. Lo si è visto contro lo Zurigo e più recentemente contro il Brighton, due partite che avrebbe potuto e dovuto dominare e che invece ha sorvolato, accontentandosi di fare il compitino – e nemmeno troppo bene.

Visto da fuori Albert Sambi Lokonga trasmette una sensazione di risentimento nei confronti di Mikel Arteta, reo di considerarlo una riserva di non averlo mai mandato in campo nelle ultime cinque partite di Premier League. Visto da fuori, il comportamento di Albert Sambi Lokonga appare molto infantile e indegno di un giocatore del suo calibro, tuttavia sarebbe ingiusto non concedere alcune attenuanti al centrocampista belga.

Siccome parliamo di un ragazzo che ha appena compiuto ventiré anni, alcune reazioni “di pancia” sono inevitabili e vanno messe in conto, così come quella sensazione d’incredulità – se così posso chiamarla – per il fatto di non essere regolarmente nell’XI titolare. Prima di sbarcare all’Arsenal, infatti, Albert Sambi Lokonga ha giocato un’incredibile serie di ventidue partite consecutive in campionato senza mai essere nemmeno sostituito e, dopo tre partite in panchina, un’altra serie di ventuno partite da titolare inamovibile, interrotta solo da una squalifica e un piccolo infortunio muscolare.

In totale, da quando è entrato stabilmente in prima squadra nell’Anderlecht, Albert Sambi Lokonga ha disputato 47 partite da titolare su 51 e ha giocato 4’230 minuti su 4’590, ovvero un clamoroso 92% dei minuti disponibili.
Numeri da capitano e giocatore indispensabile, insomma, numeri che oggi solo Ben White, Aaron Ramsdale e Granit Xhaka riescono a “postare” all’Arsenal, tanto per dare un termine di paragone. Ovvio quindi che la sberla ricevuta una volta arrivato a Londra sia stata bella forte e che le prime uscite con la nuova maglia, coincise con le assenze per infortunio di Thomas Partey prima e Granit Xhaka poi, lo abbiano illuso di poter gestire il salto di categoria con relativa facilità.

Quando la realtà è arrivata e ha presentato il conto, Albert Sambi Lokonga si è smarrito. Il belga deve trovare la forza per reagire e potrebbe prendere esempio proprio da colui che ne ha messo a nudo i limiti caratteriali in maniera così brutale – e in mondovisione. Pochi altri giocatori hanno saputo ribellarsi ad un destino che pareva già scritto quanto Eddie Nketiah. L’attaccante, perseguito dall’etichetta di eterna promessa, ha aspettato pazientemente la propria occasione e l’ha afferrata con ferocia barbarica, con la determinazione di chi crede profondamente nei propri mezzi ed è pronto a dimostrare agli scettici di poter dire la propria all’Arsenal.

Quando la realtà è arrivata e ha presentato il conto, Albert Sambi Lokonga si è smarrito. Il belga deve trovare la forza per reagire e potrebbe prendere esempio proprio da colui che ne ha messo a nudo i limiti caratteriali in maniera così brutale – e in mondovisione. Pochi altri giocatori hanno saputo ribellarsi ad un destino che pareva già scritto quanto Eddie Nketiah. L’attaccante, perseguito dall’etichetta di eterna promessa, ha aspettato pazientemente la propria occasione e l’ha afferrata con ferocia barbarica, con la determinazione di chi crede profondamente nei propri mezzi ed è pronto a dimostrare agli scettici di poter dire la propria all’Arsenal. Eddie Nketiah non è diventato un titolare insostituibile ma è una delle prime opzioni alle quali si affida Mikel Arteta e la prima alternativa a Gabriel Jesus, Gabriel Martinelli e Bukayo Saka, quindi un elemento sul quale il manager spagnolo punta con decisione.

Se uno dei titolari in attacco è indisponibile, gioca Eddie Nketiah.
Se la partita si mette male, entra Eddie Nketiah.
Se bisogna dare un impulso alla manovra offensiva, entra Eddie Nketiah.

Si può essere o meno d’accordo sulla bontà di avere Eddie Nketiah come prima alternativa in attacco ma va dato atto all’attaccante inglese di essersi meritato questa possibilità e di aver lavorato senza sosta per guadagnarsi la stima di Edu e Mikel Arteta; non solo, Eddie Nketiah sta continuando a bussare alla porta di Mikel Arteta per avere maggiore considerazione, più minuti, più considerazione e sta lavorando con dedizioni sui suoi punti deboli: rispetto ad un anno fa, l’attaccante ha messo su parecchi muscoli e ha fatto notevoli progressi nel gioco spalle alla porta, dimostrando ancora una volta di volere fortemente un posto nella rosa dell’Arsenal.

Oggi Albert Sambi Lokonga quella rabbia non ce l’ha o almeno non sembra averla.

Purtroppo oggi Albert Sambi Lokonga assomiglia più a Ainsley Maitland-Niles, uno che il suo talento l’ha buttato dalla finestra, che non a Eddie Nketiah ed è questo aspetto a preoccuparmi maggiormente. Non appena scatterà quella scintilla, Albert Sambi Lokonga diventerà per il centrocampo quello che Eddie Nketiah è diventato per l’attacco perché le qualità le ha tutte – tranne una.

Per questo motivo, forse dovrei piuttosto dire “se” quella scintilla scatterà.

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