Croce e Delizia

È stata una serata di grossa frustrazione all’Emirates Stadium, inutile negarlo.
Un Newcastle rinunciatario, asserraggliato in difesa e deciso ad usare ogni trucchetto a disposizione pur di uscire indenne dal nostro stadio ha avuto ragione dei nostri attacchi.

Certo, l’arbitro e il VAR ci hanno messo del loro, lasciando impuniti tanti dei falli commessi dagli ospiti e chiudendo gli occhi davanti a due episodi molto controversi nell’area del Newcastle ma, tutto sommato, Howe e i suoi hanno meritato il pareggio che erano venuti a cercare. Non sono bastati i guizzi di Bukayo Saka e Gabriel Martinelli, né la vivacità di Eddie Nketiah, ed in fin dei conti Pope ha dovuto effettuare una sola parata degna di nota, proprio sul nostro centravanti.

Allunghiamo a +8 sul Manchester City, che domani sera a Stamford Bridge proverà a recuperare terreno, e continuiamo il nostro cammino verso il titolo o, nella peggiore delle ipotesi, verso il tanto sospirato ritorno in Champions League. Se c’è un aspetto positivo che possiamo trarre dalla partita di ieri sera, è proprio il fatto che la squadra, per prestazioni e risultati, è arrivata ad un livello tale da considerare un pareggio interno contro la terza della classe come risultato negativo.
Inoltre, se vogliamo continuare sull’onda dell’ottimismo, il modo in cui i Magpies sono venuti a giocare all’Emirates Stadium la dice lunga sulla considerazione di cui gode la nostra squadra: quando la terza in classifica viene all’Emirates Stadium con la sola intenzione di chiudersi in difesa e parcheggiare il celeberrino autobus, significa che qualcosa di buono hai fatto e che gli avversari ti temono.

Questo Arsenal è ormai riconosciuto come una grande e come tale viene trattata.

Portiamoci via questo dalla serata di ieri, lasciando perdere le polemiche arbitrali e quel che sarebbe potuto essere con una panchina più ricca. L’ambizioso Newcastle di Howe, quello che qualche mese fa ci ha messo in croce e portato via la possibilità di centrare il quarto posto, ha implicitamente ammesso di essere inferiore all’Arsenal e ha accettato di giocare una partita da squadra che lotta per la salvezza, più che da pretendente ad un posto in Champions League.

Ammettendo che la squadra riesca a mantenere questo ritmo di crociera e quindi questa posizione in classifica, possiamo aspettarci tante altre partite come quella di ieri sera, sia in casa che in trasferta, perché gli avversari non avranno altri armi a disposizione che imbastire un’immaginaria linea Maginot sulla propria trequarti e sperare di attraversare la tempesta indenni. Nonostante la strenua difesa di Schär e compagni, infatti, siamo andati alla conclusione ben 17 volte e abbiamo dimostrato a più riprese di poter bucare facilmente la miglior difesa della Premier League, anche se purtroppo ci è mancato l’ultimo passaggio, quello decisivo.
Come ha detto Mikel Arteta in conferenza stampa, “dobbiamo continuare a giocare in questo modo, i risultati saranno la naturale conseguenza di come stiamo giocando. Se giochiamo in questo modo vinceremo molte partite ed è quello che proveremo a fare”

La strda è quella giusta insomma: lo dice la classifica e lo dice anche la partita di ieri sera, risultato a parte. Essere primi in classifica vuol dire anche trovarsi di fronte avversari sempre più chiusi e sempre più cinici, meglio prepararsi ad altre partite altrettanto frustranti e, cosa più importante, studiare contromisure adeguate contro difese sempre più basse e sempre più compatte. Mikel Arteta ha bisogno di almeno un’arma offensiva in più, qualcuno in grado di spaccare una partita entrando dalla panchina, e ha bisogno di recuperare Gabriel Jesus e Emile Smith Rowe, due giocatori che sanno fare la differenza negli spazi stretti. Con un roster offensivo completo, questa squadra è perfettamente in grado di continuare la propria marcia e coltivare il sogno impossibile fino all’ultimo giorno utile.

Ora, prima di tuffarci in calendario di Premier League che ci opporrà a Tottenham (A) e Manchester United (H), andiamo a far visita all’Oxford United in FA Cup e il manager spagnolo potrà far riposare qualcuno dei suoi, un lusso che quest’anno ci siamo permessi troppe poche volte.

Su col morale Gunners, salutate la capolista!

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