No, non è un refuso.
Volere non sempre è potere. A volte bisogna accontentarsi o, come dice l’eccellente Zerocalcare in “No Sleep ‘till Shenghal”, dovemo stacce.
Avremmo voluto Moiéses Caicedo e Mychajlo Mudryk, abbiamo preso Jorginho e Leandro Trossard e capisco anche che il divario tra quel che avremmo voluto e quel che abbiamo ottenuto sia troppo grande per essere genuinamente esaltati dalla finestra di mercato di gennaio, tuttavia è importante non perdere di vista quello che era l’obiettivo principale di Edu: rinforzare la rosa.
Con gli innesti dei due giocatori citati e di Jakub Kiwior, il Direttore Tecnico ha tappato tre pericolosissime falle nella rosa a disposizione di Mikel Arteta, di quelle che possono facilmente far deragliare una stagione. Ricordiamo tutti cos’è successo la primavera scorsa, quando gli infortuni di Kieran Tierney, Ben White e Thomas Partey hanno stoppato di netto le nostre ambizioni di quarto posto, obbligando Mikel Arteta a mandare in campo una formazione ai limiti della presentabilità contro Tottenham e Newcastle.
Per chi non lo ricordasse abbastanza bene, questo è l’XI titolare del North London Derby di ritorno, perso 3-0:

Come sarebbe finita con Ben White al posto di Rob Holding? Se Kieran Tierney fosse stato disponibile e quindi Takehiro Tomiyasu avesse occupato il ruolo di terzino destro, avremmo comunque concesso quel calcio di rigore? Con Thomas Partey in mediana, Harry Kane avrebbe influenzato altrettanto la partita? Tante domande che non avranno mai risposta, o forse che una risposta ce l’hanno, in realtà.
Oggi, grazie alle operazioni di mercato portate a termine da Edu e dai suoi collaboratori, siamo ben lontani da un altro scenario catastrofico come quello del finale della scorsa stagione ed è su questo punto che si dovrebbe valutare la bontà del lavoro del brasiliano. Considerare il mancato arrivo di Moisés Caicedo dal Brighton un fallimento da parte di Edu sarebbe profondamente ingiusto, in primis perché il Brighton ha il sacrosanto diritto di rifiutare qualsiasi offerta per un proprio giocatore, anche quelle che sembrano più che generose, e poi perché il progetto è sempre più grande e più importante del singolo giocatore o della singola operazione, quindi sarebbe controproducente metterlo a repentaglio per mettere a segno un colpo sensazionale. Lo stesso discorso si applica anche a Mykhajlo Mudryk, decisamente strapagato da un Chelsea che ha trovato l’ennesima scorciatoia per aggirare il Fair Play Finanziario.
Per valutare equamente l’operato dell’Arsenal sul mercato è sufficiente soffermarsi sulle riserve, non serve nemmeno guardare quello che oggi è l’XI titolare di Mikel Arteta: oggi i ricambi si chiamano appunto Jorginho, Leandro Trossard, Jakub Kiwior, Emile Smith Rowe, Kieran Tierney, Takehiro Tomiyasu e Eddie Nkeitah, mentre l’anno scorso in panchina c’erano Cédric Soares, Mohamed Elneny, Nuno Tavres, Nicolas Pépé e tanti, troppi giovanissimi. Se vogliamo capire quanto sia grande il salto di qualità compiuto da questo club nello spazio di sei mesi, basta dare un’occhiata alla panchina dell’Arsenal contro Tottenham e Newcastle, le due partite decisive della scorsa stagione:

Avremmo voluto Moisés Caicedo e Mychajlo Mudryk ma non sono arrivati, uno perché è rimasto dov’era e l’altro perché la concorrenza è stata più generosa, ma non per questo non usciamo rinforzati dalla sessione invernale del mercato, anzi. Leandro Trossard ha già dimostrato di cosa è capace sia contro il Manchester United in Premier League che contro il Manchester City in FA Cup, sia a partita in corso o dall’inizio, e presto anche Jorginho farà lo stesso, perché il sistema creato da Mikel Arteta è più importante dei singoli giocatori e ne esalta le qualità, anziché evidenziarne i difetti.
Il club, con queste operazioni, ha chiaramente dimostrato di aver imparato dai propri errori e se, come credo, entrambi daranno un solido contributo sia in Premier League che in Europa League, noi tifosi non avremo più scuse per non imparare dal nostro errore più grande: non fidarci di Edu e Mikel Arteta.
Siamo primi in campionato con cinque punti di vantaggio sul Manchester City e una partita da recuperare, in larga parte proprio grazie agli acquisti completati da Edu su suggerimento di Mikel Arteta – acquisti che hanno fatto storcere il naso a molti – eppure siamo ancora qui a chiederci se Jorginho sia il giocatore giusto per l’Arsenal.
Edu e Mikel Arteta hanno detto sì. Altro che l’uomo Del Monte…