Il gran giorno è finalmente arrivato e, se devo dirla tutta, non vedo l’ora sia passato.
Comunque vada stasera, sarò felice che non si parli più di questa partita e che l’Arsenal possa tornare a fare la propria corsa, in tranquillità.
Una vittoria del City azzererebbe la classifca (ma noi abbiamo una partita in meno), qualsiasi altro risultato invece sarebbe manna da cielo per noi, quindi è solo il Manchester City a dover vincere. Il peggior scenario possibile ci lascerebbe comunque in testa, con la possibilità di staccarli quando recupereremo la partita in ritardo.
Se non è un lusso questo…
L’AVVERSARIO
Il Manchester City, come Thanos, sembra inevitabile. In realtà, però, Guardiola e i suoi hanno faticato non poco, ultimamente: sconfitti da Tottenham e Manchester United e fermati sul pareggio dall’Everton, i Citizens hanno vinto quattro delle ultime sette partite di Premier League.
Se l’Arsenal è “in crisi”, perché non dovrebbe esserlo anche il Manchester City?
La verità è che nessuna delle due squadre è in crisi ma l’Arsenal viene da una sconfitta ed un pareggio, mentre il Manchester City è reduce dalla facile vittoria contro l’Aston Villa, quindi la percezione è ben diversa. I campionati in carica arrivano all’Emirates Stadium da favoriti, non fosse altro che per la qualità della rosa a disposizione del miglior allenatore al mondo e per la maggiore esperienza in questo tipo di partite, che sono di quelle che potrebbero far tremare le gambe a chi non è pronto a sopportare così tanta pressione.
Da valutare Haaland, uscito anzitempo in seguito ad una botta ricevuta contro i Villans, ma è probabile che il norvegese sarà regolarmente in campo, stasera. Come sempre, difficile prevedere come scenderà in campo il Manchester City, date le tante opzioni a disposizione di Guardiola: il catalano potrebbe confermare il 3-1-3-3 delle ultime uscite, con Mahrez e Grealish larghi e tre centrocampisti ad aiutare Halaand, perno centrale dell’attacco.
CASA ARSENAL
Se la sconfitta di Goodison Park aveva lasciato perplessi per la passività dimostrata dalla squadra, il pareggio interno contro il Brentford per lo meno ha trasmesso qualche sensazione positiva, anche se siamo lontani dall’Arsenal scintillante di fine 2022. A questo Arsenal serve una scintilla, una spinta a ritrovare la fiducia, brillantezza e consapevolezza per ripartire di slancio e iniziare una nuova striscia di vittorie in Premier League.
Per assurdo – molto per assurdo – il Manchester City potrebbe essere l’avversario ideale per ritrovare buone sensazioni, dopo aver affrontato due avversari trincerati in difesa e molto fisici. Certo, il rovescio della medaglia è rappresentato dal potenziale offensivo devastante dei nostri avversari di giornata, che metterà a durissima prova una difesa, intesa come fase collettiva, molto meno efficace e serena del solito.
Ancora una volta, Mikel Arteta dovrà decidere se confermare la sua formazione ideale o effettuare qualche cambio all’XI di partenza e, ancora una volta, con ogni probabilità sceglierà gli stessi XI visti contro Everton e Brentford. La speranza, per quanto mi riguarda molto flebile, è che abbia ragione lui.
IL DUELLO CHIAVE
Come ignorare un attaccante capace di segnare 25 gol in 22 partite di Premier League? Il duello tra Haaland e William Saliba sarà decisivo per il risultato finale, non ci sono dubbi. Il norvegese, che dovrebbe aver pienamente recuperato dopo il colpo subìto in occasione dell’ultima partita, sarà un avversario di rango per il centrale francese, che ha mostrato più di una difficoltà nell’arginare Toney del Brentford, soprattutto sui palloni alti.
All’altra estremità del campo, gli esterni potrebbero essere il punto debole del Manchester City, soprattutto se schierato con la stessa formazione di domenica scorsa. Bukayo Saka e Gabriel Martinelli dovranno provare ad allargare il campo quanto più possibile, in modo da costringere i braccetti della difesa ospite a scegliere: attaccare i due esterni e abbandonare Rubén Dias o concedere campo alle due ali dell’Arsenal?
I PROBABILI XI
Ramsdale, White, Saliba, Gabriel, Zinchenko, Thomas, Xhaka, Ødegaard, Saka, Martinelli, Nketiah