Campioni d’Inverno! Quando passa il bus scoperto?
Battutacce a parte, scrivo di proposito queste righe PRIMA della grande partita di mercoledì.
Tra ventiquattr’ore o poco più, Arsenal e Manchester City scenderanno in campo all’Emirates Stadium per quella che è già stata definita la partita decisiva per il titolo, la madre di tutte le partite di Premier League di questa strana stagione. La verità, però, è che questa partita non è decisiva e, se proprio vogliamo considerarla come tale, lo è solo per una delle due squadre in campo: il Manchester City. Se gli uomini di Guardiola perdono, l’Arsenal vola a +5 con una partita ancora da recuperare, quindi potenzialmente a +8 sui Citizens, mentre un pareggio materrebbe invariato il distacco attuale di tre punti, sempre però con una partita in meno per i Gunners.
A mio parere, la partita di mercoledì sera non sarà decisiva per nessuno ma sancirà l’inizio di una sorta di nuova stagione, ancor più che la sosta per il Mondiale invernale in Qatar. Se, come sembra probabile, il Manchester City dovesse sbancare l’Emirates Stadium, le due squadre si troverebbero appaiate in testa alla classifica e avrebbero un vantaggio considerevole sul Manchester United, che qualcuno considera ancora in lotta per il titolo nonostante il distacco dalla vetta il numero di partite giocate, dando quindi vita ad un testa a testa che potrebbe durare fino alla fine della stagione.
Giovedì mattina, se i pronostici saranno rispettati, avremo messo fine alla stagione 2022 e saremo pronti ad iniziare la mini-stagione 2023, in una sorta di clausura sudamericana che deciderà chi alzerà il trofeo.
L’Arsenal ha dominato la prima parte di stagione, superando tutte le aspettative, mentre il Manchester City ha arrancato più del previsto, nonostante Haaland, senza però perdere mai troppo terreno dalla vetta. Niente di tutto questo però avrà la benché minima influenza sulla seconda parte della stagione, quella decisiva, quella che porterà in dote il trofeo, e quindi la prima cosa da fare è cancellare tutto ciò che è successo fino ad oggi e ripartire come se niente fosse, come se tutto ciò non fosse stato che un grande torneo estivo, una sorta di Trofeo Birra Moretti sotto steroidi.
Un bel reset totale, giovedì mattina, prima di attaccare la stagione di clausura.
Non credo di essere l’unico ad essere piacevolmente sorpreso da quanto fatto dalla squadra fino a questo punto, né l’unico a credere ad un improbabile quattordicesimo titolo per l’Arsenal, e sono convinto che in pochi avrebbero rifiutato di mettere una firma sull’Arsenal primo in classifica, a pari punti con il Manchester City, dopo 22 turni di Premier League – anche se ciò avrebbe significato uscire da Carabao Cup e FA Cup, perdere a Goodison Park e pareggiare in casa contro il Brentford. Al netto dell’amaro in bocca per gli ultimi due risultati e dei rimpianti per non essere andati a +8 sul Manchester City con una partita da recuperare, arrivare a questo punto della stagione in questa condizione di classifica è semplicemente clamoroso, anche perché tra un mese tornano gli impegni europei, continua la FA Cup e quindi alcuni club, Manchester City in primis, dovranno fare i conti con un calendario sempre più fitto e impegni sempre più ravvicinati.
Solo nelle prossime due settimane, gl uomini di Guardiola giocheranno cinque partite, a cominciare proprio dalla trasferta dell’Emirates Stadium, mentre noi scenderemo in campo solo tre volte – giusto per fare un esempio. In aprile, Il Manchester City ha già sei partite di Premier League in calendario, alle quali potrebbero aggiungersi la semifinale di FA Cup e i quarti di finale di Champions League – per fare un altro esempio. I Citizens ovviamente possiedono una rosa equipaggiata per affrontare più competizioni e arrivare in fondo ad ognuna di esse, tuttavia anche Guardiola ha i suoi intoccabili e questi intoccabili potrebbero, potenzialmente, accusare qualche segno di affaticamento e quindi non ottenere quei risultati che, facendo la somma a fine stagione, potrebbero risultare decisivi per il titolo.
Lo stesso discorso vale anche per l’Arsenal ma è fuor di dubbio che i nostri impegni europei sono ben diversi da quelli del Manchester City e che, con tutto il rispetto dovuto all’Europa League, per Mikel Arteta dovrebbe essere molto più semplice definire le giuste priorità, così come dosare le forze ora che dobbiamo affrontare “solo” due competizioni. Mi auguro che il manager spagnolo avrà il coraggio di fare le scelte necessarie quando ricomincerà il nostro cammino europeo, e che conceda un po’ di sano riposo a chi deve tirare la carretta in Premier League, anche qualora gli avversari europei dovessero chiamarsi Barcellona, Manchester United, Juventus, Roma, Monaco o Real Sociedad, giusto per citare le più pericolose o le più blasonate.
Insomma, per concludere: il Manchester City è la squadra più forte e, delle due, quella più in forma in questo momento ma ci saranno sedici partite decisive da disputare in Premier League (quindici, per loro) ed in mezzo ad esse s’infileranno lunghe trasferte, serate di gala contro avversarie di primissimo livello in Europa e coppe nazionali, tanto per gradire. I risultati decisivi per la stagione possono arrivare tanto in uno scontro diretto che contro un Southampton alla disperata ricerca di punti salvezza, un Fulham che non ha più nulla da chiedere alla stagione ma vuole divertirsi o un Liverpool alla ricerca di uno scatto d’orgoglio in una stagione altrimenti pessima.
Per questo motivo, giovedì mattina rappresenta un nuovo inizio a prescindere dal risultato della sera prima e solo chi saprà preparare meglio la nuova mini-stagione avrà la meglio. La partita contro il Manchester City non è decisiva, la prossima lo sarà.
E quella dopo, e quella dopo ancora e così via…