L’Anteprima: Aston Villa v Arsenal

Finalmente ci ritroviamo, señor Emery…
Uomo sbagliato nel posto sbagliato al momento sbagliato, l’allenatore spagnolo pareva destinato a fallire e così è stato, un po’ come successo a Bruce Rioch prima di Arsène Wenger.

Finalmente ci ritroviamo, Unai.

LA CONFERENZA STAMPA
  • Per Thomas si deciderà all’ultimo minuto, Emile Smith Rowe potrebbe farcela
  • Per restare al passo col City bisognerà essere molto efficaci ad ogni occasione
  • Villa Park è uno stadio difficile in cui giocare, Emery un manager di grande spessore
L’AVVERSARIO

Tranquillo a metà classifica, troppo lontano dalla zona retrocessione ma anche dall’Europa, l’Aston Villa è reduce da due sconfitte molto pesanti e in netta controtendenza rispetto ai risultati d’inizio anno: dopo aver incassato appena due gol in quattro partite, Unai Emery e i suoi ne hanno presi quattro dal Leicester e tre dal Manchester City. Un campanello d’allarme bello grosso.

Il 4-4-2, utilizzato storicamente da Unai Emery prima delle esperienze al PSG e poi all’Arsenal, calza a pennello per il gruppo di giocatori a disposizione dello spagnolo e pare esaltare le qualità degli esterni, sia difensivi che offensivi, ma lascia un po’ scoperto il centro del campo, dove i due interni sono spesso in inferiorità numerica contro avversari che giocano a tre o a cinque, in mediana.

Vedremo che Unai Emery farà qualche aggiustamento in quella zona, magari inserendo McGinn, ma soprattutto vedremo come andranno le partite nella partita: Unai Emery contro un ambiente che non lo ha mai amato e Emiliano Martínez contro un club che, a sua detta, l’ha tradito in maniera imperdonabile.

CASA ARSENAL

La sconfitta contro il Manchester City, prima all’Emirates Stadium in Premier League questa stagione, ha sancito il sorpasso in testa alla classifica da parte di Guardiola e i suoi. E adesso? Adesso bisogna ripartire e, cosa più importante, interrompere questo digiuno da vittorie.

Le due sconfitte ed il pareggio delle ultime tre uscite hanno permesso al Manchester City di raggiungerci e superarci in classifica, anche se solo grazie alla differenza reti e con una partita in più, ma soprattutto hanno minato un po’ l’ambiente, non più idilliaco come un mese fa. È tempo di cambiare qualcosa?

Sono in tanti ad invocare l’innesto di Leandro Trossard e Kieran Tierney dal primo minuto, o a chiedere un turno di riposo per Granit Xhaka e Eddie Nketiah, ma non credo che Mikel Arteta vorrà stravolgere l’assetto della squadra. Certo, vedere Gabriel Martinelli perennemente solo contro due avversari fà male, chissà che Mikel Arteta non voglia davvero creare un maggiore supporto per il brasiliano.

Dovessi sbilanciarmi oggi, direi che l’unico cambio possibile però sia l’avvicendamento tra Gabriel Martinelli e Leandro Trossard, con il primo in panchina e il secondo titolare – una mossa che personalmente reputo triviale. D’altro canto, abbiamo giocato tre giorni fa e la squadra ha speso tante energie psicofisiche, quindi sarebbe bene ruotare un po’.

Ancora indisponibili sia Thomas Partey che Gabriel Jesus, la buona notizia potrebbe essere la presenza in panchina di Emile Smith Rowe, un giocatore capace di spostare gli equilibri anche a partita in corso.

IL DUELLO CHIAVE

La velocità di Bailey o la fisicità di Watkins? Le due armi principali dell’Aston Villa sembrano queste, oggi, e la nostra coppia di centrali avrà il suo bel da fare per limitare la velocità del primo e contrastare il secondo. Se Unai Emery confermerà l’XI visto contro il Manchester City, Gabriel dovrà occuparsi di Bailey, mentre William Saliba prenderà in custodia Watkins. Dei due duelli, quello tra il brasiliano e il giamaicano sembra il più complesso: da una parte l’aggressività di Gabriel e il suo modo di difendere verso l’avanti, dall’altra l’abilità dell’attaccante ex-Leverkusen d’inserirsi alle spalle della linea difensiva. Occhio, il pericolo è grande.

E l’Arsenal? In questo momento, purtroppo, l’unico giocatore apparentemente in grado di far succedere qualcosa è Bukayo Saka. L’inglese dovrebbe avere a che fare con Digne, terzino più avvezzo alla fase offensiva che a quella difensiva, ma con ogni probabilità sarà regolarmente raddoppiato, probabilmente da Kamara. Se Mikel Arteta non s’inventa qualcosa, il canovaccio rischia di essere ancora lo stesso…

I PROBABILI XI

Ramsdale, White, Saliba, Gabriel, Zinchenko, Jorginho, Xhaka, Ødegaard, Saka, Martinelli, Nketiah.

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