Il Post Granit

Non so perché ma ho la netta impressione di aver scritto questo pezzo almeno una volta l’anno, dal 2016 in poi.
Pochi giocatori sono tanto amati dagli allenatori e tanto detestati/incompresi dai tifosi quanto Granit Xhaka.

La stagione in corso, comunque vada a finire, sarà quella del Rinascimento per Granit Xhaka, uno degli elementi che più hanno beneficiato dall’arrivo di Oleksandr Zinchenko e Gabriel Jesus e che, più in generale, hanno fatto un salto di qualità rispetto all’annata precedente. Il passaggio da vertice basso del centrocampo o regista in un centrocampo con il doppio-pivot a mezz’ala d’incursione ha trasformato il rendimento dello svizzero, nascondendo alla perfezione i suoi ben noti difetti ed esaltandone le doti balistiche, oltre alla sua straordinaria intelligenza calcistica, e lo ha reso un elemento imprescindible dell’undici titolare, oltre ad essere uno dei giocatori più apprezzati dai tifosi.

Tra Granit Xhaka e i tifosi dell’Arsenal è finalmente scoppiato l’amore, sei anni dopo il suo arrivo.

Bene, bravi, bis! Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. Ultimamente, però, Granit Xhaka ha cominciato a faticare nel sistema di Mikel Arteta, complice l’assenza di Gabriel Jesus davanti e la difficoltà supplementare di affrontare avversari sempre più chiusi e sempre più attenti agli spazi che lasciano ai nostri giocatori.
In questo contesto, un giocatore come Granit Xhaka non è altrettanto efficace e finisce col diventare periferico nella manovra offensiva della squadra, non potendo più spostare la retroguardia avversaria con inserimenti alle spalle della difesa e proiezioni in area di rigore.

In partite come quelle con Everton, Brentford o Aston Villa, lo svizzero ha faticato ad imporsi ed è stato poi rimpiazzato da Fábio Vieira, le cui abilità nello stretto sono molto più utili quando si tratta di crearsi un varco tra le linee avversarie. Più in generale, Granit Xhaka non è un giocatore particolarmente pericoloso in zona gol, mentre per un ruolo come il suo è fondamentale avere un centrocampista in grado di finalizzare e concludere l’azione, oltre a creare spazi per i compagni e muoversi senza palla. L’impressione, dall’esterno, è che manchi proprio un numero otto più abile in fase offensiva per permettere a questa squadra di diventare virtualmente inarrestabile ma quel numero otto non è facile da trovare, purtroppo.

La soluzione non si chiama Fábio Vieira, bravissimo nello spazio ma non abbastanza ben equipaggiato per garantire il giusto rendimento in entrambe le fasi, e nemmeno Emile Smith Rowe, non fosse altro che per i suoi eterni malanni fisici. Entrambi hanno un certo potenziale, entrambi IPOTETICAMENTE potrebbero ricoprire quel ruolo ma entrambi, ad oggi, hanno qualche limite troppo evidente per sostituire il centrocampista svizzero. La soluzione, per il medio e lungo termine, dovrà per forza venire dall’esterno ed è destinata a costare tanti, tanti soldini.

Il sogno, per quel ruolo, sarebbe Jude Bellingham del Borussia Dortmund, un tuttocampista capace di fare bene su qualsiasi zolla del campo e in qualsiasi contesto. Quando lo si guarda giocare è difficile rendersi conto che non ha ancora compiuto vent’anni e che migliorerà ulteriormente – e non di poco. Improbabile che l’Arsenal possa entrare nella corsa per strapparlo al club tedesco ma il suo acquisto avrebbe dell’incredibile, del sensazionale e soprattutto permetterebbe alla squadra di fare due, tre, quattro balzi in avanti nel proprio sviluppo. Stiamo parlando di un’operazione che verosimilmente si avvicinerà a quella che ha portato Enzo Fernandez al Chelsea, quindi un’operazione che sarebbe inedita per un club come il nostro, che è sempre rimasto scottato quando ha provato ad avventurarsi in acquisti pericolosamente vicini ai 100 milioni: Mykhajlo Mudryk è finito al Chelsea per 70 milioni più bonus, Moisés Caicedo è rimasto al Brighton nonostante le offerte pressanti da parte di Edu e con Nicolas Pépé sappiamo tutti com’è andata a finire.

Quali alternative, quindi?

Premesso che Edu e Mikel Arteta probabilmente hanno già una lunga lista di nomi dei quali siamo tutti all’oscuro, le voci circa un interessamento per Declan Rice del West Ham si fanno sempre più insistenti ma anche qui saremmo di fronte ad un acquisto molto oneroso, quindi preferisco passare oltre e pensare ad alternative un po’ più economiche. Ho già parlato delle possibili soluzioni interne, per ora non del tutto convincenti, alle quali aggiungere Charlie Patino, giovanissimo playmaker in prestito al Blackpool e destinato a grandi cose – ma non subito e più da numero sei che da numero otto. Tempo al tempo, in questo caso.
Ho provato a chiedere aiuto ai numeri, sempre più affidabili dei miei occhi vecchi e miopi, e FBREF mi ha spiazzato: tra le possibili alternative a Jude Bellingham, il noto sito di statistiche mi ha proposto Mason Mount del Chelsea: orrore!

Passato lo schock iniziale, tuttavia, c’è tanta sostanza dietro a questo suggerimento: il centrocampista del Chelsea è giovane ma già relativamente navigato, vede la porta, sa combinare nello stretto e copre tantissimo campo, a dispetto del ruolo solitamente occupato nella squadra che fu di Tuchel e che oggi è guidata da Potter.
Dato il caos totale in casa Blues e lo stallo nelle trattative per il rinnovo del contratto, è possibile che il giocatore finisca sul mercato e quel punto l’Arsenal potrebbe farci davvero un pensiero, alle cifre giuste. Si tratterebbe dell’ennesima operazione di “restauro e recupero” per Mikel Arteta, che ha rinvigorito Martin Ødegaard, Gabriel Jesus e Oleksandr Zinchenko dopo le rispettive parentesi in chiaroscuro in altri club, e potrebbe diventare l’ennesima medaglia al petto del manager spagnolo.

L’altra possibilità è Youri Tielemans del Leicester, già accostato in passato all’Arsenal e in scadenza con il club di Rodgers, ormai rassegnato all’idea di perderlo a parametro zero. Il belga non convince del tutto in fase di non possesso palla ma garantirebbe qualità superiori alla media in costruzione e finalizzazione. Il suo arrivo completerebbe il reparto perché aggiungerebbe qualità che nessun altro centrocampista possiede, al momento, ma al contempo potrebbe alterare gli equilibri in mediana a causa della sua reticenza – chiamiamola così – a ripiegare difensivamente con un minimo di convinzione.

Vi lascio con i freddi numeri di FBREF: se Jude Belligham è il centrocampista perfetto ma irraggiungibile, Mason Mount e Youri Tielemans sono alternative tanto credibili quanto incomplete: l’inglese è bravo in conduzione ma, numeri alla mano, non sembra più efficace in zona gol rispetto a Granit Xhaka, mentre il secondo è eccezionale in palleggio ma difensivamente rivedibile.
In entrambi i casi, Mikel Arteta dovrà far scattare la scintilla che permetterebbe al primo di ritrovare un certa cattiveria nelle zone calde e al secondo di lavorare di più per la squadra.

Sostituire Granit Xhaka è fondamentale ma tutt’altro che semplice, il che la dice lunga sul recupero miracoloso dello svizzero. Fino a due anni fa, infatti, sarebbe andato bene chiunque mentre oggi bisogna trovare la perla rara – o accontentarsi.

E voi chi scegliereste?

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