La crisi è finita! La crisi È finita?
La vittoria di Villa Park è servita a scacciare i fantasmi, la trasferta di oggi a casa del Leicester ci dirà se questa squadra si è davvero ripresa.
Di fronte avremo un avversario pericolosamente alla deriva, libero da ogni pressione e splendidamente spensierato – in attacco come in difesa.
Inizia una mini-serie di tre partite molto importanti per le nostre aspirazioni.
LA CONFERENZA STAMPA
- Thomas potrebbe essere a disposizione, Gabriel Jesus sta bruciando le tappe
- Il rinnovo di Elneny è un messaggio da parte del club sulla riconoscenza verso chi è un modello di comportamento
- Il Leicester è una squadra duttile, capace di giocare in modi diversi e ci stiamo preparando in questo senso
L’AVVERSARIO
Quattro a due all’Aston Villa, quattro a uno al Tottenham e poi…la catastrofe di Old Trafford. Catastrofe solo nel tabellino, in realtà, perchè il Leicester avrebbe meritato di andare in vantaggio e pure di estenderlo, quel vantaggio, ma de Gea si è messo di mezzo. Il Leicester è una squadra completamente imprevedibile, la cui stagione sembra ormai dominata dall’anarchia e la cui mancanza di obiettivi rende le Foxes pericolosamente caotica.
Probabile che Rodgers decida per un approccio più prudente rispetto a quanto visto ultimamente, più simile a quello che ha obbligato il Manchester City a soffrire per portare a casa tre punti pesantissimi. La duttilità tattica, non a caso citata anche da Mikel Arteta in conferenza stampa, è un’arma importante per il Leicester e non è impossibile che Rodgers scelga la difesa a tre, con due esterni a tutta fascia, anziché il 4-4-2 visto contro Aston Villa, Tottenham e Manchester United.
La costante, nei tanti schieramenti scelti da Rodgers, è Maddison: trequartista o seconda punta, il fantasista inglese sta vivendo una stagione eccezionale e sembra aver trovato la dimensione ideale, la sublimazione ultima in un ruolo completamente libero (anarchico?) a cavallo tra centrocampo e attacco.
CASA ARSENAL
Il rinnovo di Bukayo Saka, benché non ancora ufficiale, è una bella iniezione di ottimismo per l’ambiente, così come il recupero di Gabriel Jesus ma non è nulla se confrontato al folle quattro a due di Villa Park. La sfida di questo pomeriggio al King Power Stadium è la prima di un trittico di partite di Premier League da giocarsi in otto giorni, tutte teoricamente abbordabili ma nessuna davvero semplice.
Il +2 sul Manchester City, con una partita da recuperare, è un capitale molto scarno, sul quale è impossibile speculare, quindi partite come quelle contro Leicester (14esimo), Everton (16esimo) e Bournemouth (17esimo) rappresentano occasioni preziosi per provare ad allungare ulteriormente, Citizens permettendo. Nel caso del Leicester, però, la classifica non rispecchia la qualità della rosa a disposizione di Rodgers, soprattutto da centrocampo in su, quindi la sfida che ci attende è ben più difficile di quanto suggeriscano i 24 punti in classifica delle Foxes.
Mikel Arteta non sa se potrà contare su Thomas Partey, che non si è allenato regolarmente, e dovrà scegliere se rimettere Gabriel Martinelli dal primo minuto oppure dare fiducia a Leandro Trossard, nonostante una prestazione tutto sommato incolore contro l’Aston Villa. La sensazione è che Gabriel Martinelli sarà di nuovo titolare e che Thomas Partey non verrà rischiato, confermando l’ottimo Jorginho davanti alla difesa.
Il resto della formazione, come succede spesso, si scrive da sé e quindi non mi aspetto grosse sorprese – ma che bello sarebbe vedere Gabriel Jesus…
IL DUELLO CHIAVE
Il già citato Maddison sarà l’uomo da tenere d’occhio al King Power Stadium, sia per la sua capacità di galleggiare sia in ampiezza che in profondità tra centrocampo e attacco, sia per le sue qualità balistiche sui calci piazzati. Attenzione però a Iheanacho, cresciuto molto negli ultimi mesi: contro Aston Villa e Tottenham è stato devastante, incontenibile, e ha firmato due gol e tre assist. William Saliba e Gabriel avranno il loro daffare per limitare l’impatto del nigeriano sulla partita.
E l’Arsenal? Be’, ovvio e fin troppo scontato pensare a Bukayo Saka ma al King Power Stadium il giocatore decisivo potrebbe essere un altro: Oleksandr Zinchenko. Se il Leicester giocherà con il 3-4-1-1, l’ucraino potrebbe avere gli spazi giusti per cambiare gli equilibri in nostro favore, inserendosi centralmente là dove i due centrocampisti centrali del Leicester devono già controllare Granit Xhaka e Martin Ødegaard.
I PROBABILI XI
Ramsdale, White, Saliba, Gabriel, Zinchenko, Jorginho, Xhaka, Ødegaard, Saka, Martinelli, Nketiah.