Il 2-2 di Lisbona è molto dimenticabile, almeno per quanto riguarda la prestazione.
Squadra molle, disunita, male organizzata e soprattutto troppo generosa in difesa.
Tutto fisiologico e prevedibile, dati i cambi operati da Mikel Arteta: Matt Turner in porta al posto di Aaron Ramsdale, Jakub Kiwior a debutto assoluto accanto a William Saliba e Jorginho a schermare la retroguardia là dove solitamente opera Thomas Partey.
Normale quindi che certi automatismi fossero meno oliati e che le fasce – soprattutto quella di sinistra – fossero esposte alle scorribande dei padroni di casa, data la mole di lavoro richiesta a chi deve coprire più zone contemporaneamente.
Siamo passati in vantaggio, abbiamo regalato il pareggio, avremmo potuto chiuderla definitivamente ad inizio secondo tempo, siamo andati sotto, abbiamo rischiato di non poterla più riprendere ed infine abbiamo trovato il pareggio, fortunoso ma meritato: una tipica partita di Europa League, insomma.
Al netto della buona prestazione di Fábio Vieira e dell’ingresso dalla panchina di Takehiro Tomiyasu, non si possono trarre molti spunti positivi dalla partita di ieri sera, quindi tutto sommato essere usciti indenni dal José Alvalade è un buon risultato e la qualificazione pende ancora piuttosto nettamente dalla nostra parte – almeno sulla carta.
Tuttavia, c’è una cosa che mi è saltata agli occhi e che merita un approfondimento: la nostra vulnerabilità su situazioni da calcio piazzato.
Il mago Nicolas Jover sta iniziando a perdere colpi?
Il gol del pareggio dello Sporting arriva infatti da calcio d’angolo, nemmeno troppo elaborato o pericoloso: palla a rientrare sul limite dell’area piccola, nessuna deviazione evidente né blocchi, eppure i nostri hanno guardato il pallone e soprattutto guardato Gonçalo Inacio colpire di testa del tutto indisturbato.
Da inizio 2023 ad oggi abbiamo concesso tanti gol in seguito a calci d’angolo, in netta controtendenza rispetto a quanto abbiamo visto nella prima parte di stagione, almeno fino alla sosta per il Mondiale in Qatar: fino a quel momento, infatti, l’unico gol incassato sugli sviluppi di un calcio piazzato era stato quello di Luuk de Jong del PSV, nell’unica sconfitta rimediata durante la fase a gironi dell’Europa League.
È difficile dire se è merito di avversari sempre meglio organizzati e creativi in situazioni specifiche o se la squadra abbia perso un po’ di concentrazione e intensità difensiva, fatto sta che troppo spesso giochiamo una partita con handicap a causa di una disattenzione e dobbiamo fare gli straordinari per recuperare.
Ci siamo riusciti sia contro il Manchester United che contro il Bournemouth ma abbiamo dovuto aspettare gli ultimi secondi, facendo una fatica incredibile e consumando energie preziose – sia fisiche che mentali – che magari ci sarebbero servite più avanti, in altri frangenti.
Lo so che state gridando “anche noi abbiamo segnato da calcio d’angolo, però!” e avete ragione ma il punto resta valido: ciò che prima era una specialità della casa, ovvero segnare tanto e non concedere nulla da palle inattive, sta lentamente diventando un non-fattore, perché per ogni gol segnato ne concediamo uno agli avversari.
Da quando è iniziato l’anno nuovo, infatti, abbiamo segnato quattro gol (William Saliba contro lo Sporting, Thomas Partey e Reiss Nelson contro il Bournemouth e Oleksandr Zinchenko contro l’Aston Villa) e ne abbiamo incassati altrettanti (Gonçalo Inacio a Lisbona, Marcos Senesi contro il Bournemouth, James Tarkowski a Goodison Park e Lisandro Martínez contro il Manchester United), che ci sono costati tre punti preziosissimi in Premier League e una comoda vittoria in Europa League.
Se vogliamo mantenere il vantaggio in classifica e andare avanti in Europa, è imperativo ritrovare solidità difensiva soprattutto sulle palle inattive e nello specifico sui calci d’angolo, che stanno pian piano diventando il nostro tallone d’Achille.
Quello sarà il primo passo per garantirci una certa serenità, anche e soprattutto contro avversari che puntano tutte le proprie fiches su un calcio d’angolo o un calcio di punizione. Pensiamoci: in quale altro modo avrebbe potuto segnare l’Everton di Dyche? Quali altri armi avranno a disposizione West Ham, Southampton, Nottingham Forest o Wolverhampton, da qui alla fine della stagione?
La buona notizia è che recentemente siamo stati capaci di risolvere il problema alla radice: contro il Leicester non abbiamo concesso nessun calcio d’angolo, contro Everton e Bournemouth solo uno, contro l’Aston Villa sono stati appena due – mentre in precedenza i numeri erano stati molto più elevati, a partire dai 4 concessi a Brentford, Manchester United e Tottenham, ai 5 contro il Newcastle e fino ai 7 di Goodison Park.
Abbiamo concesso meno calci d’angolo nelle ultime tre partite di Premier League combinate che in ciascuna delle prime cinque uscite di campionato del 2023, quindi c’è speranza.
È una questione di dettagli, di concentrazione, di attenzione.
Non facciamoci mettere all’angolo, signori.