Made in Hale End è la nuova rubrica, a cura di Nicola, sull’Academy dell’Arsenal e i suoi giocatori più promettenti.
Puntata dopo puntata, scopriremo quali sono i giovani più interessanti delle giovanili del club, come si stanno sviluppando nelle varie squadre del nostro settore giovanile e quale potrebbe essere il futuro di ciascuno di essi, qualora riescano a fare il grande salto, quello più difficile.
Nel calcio moderno la duttilità tattica è fondamentale.
Il naturale processo di evoluzione di questo sport sta andando sempre di più nella direzione del famoso “positionless” di stampo NBA dove cioè non esistono più ruoli predefiniti ma atleti in grado di ricoprire con egual naturalezza più posizioni sul terreno di gioco, vuoi per caratteristiche fisiche o per doti tecniche sopra la media. I calciatori abili nel disimpegnarsi in più zone del campo con risultati apprezzabili sono merce rara e, nella maggioranza dei casi, molto costosa: chi ha la fortuna di averli in squadra se li tiene stretti o li vende a cifre spesso fuori mercato.
Ecco che, al fine di evitare dissanguanti aste internazionali, è diventata pratica sempre più diffusa all’interno dei grandi club implementare lo scouting e la formazione di questi calciatori “ibridi” così da crescere tra le mura domestiche gli atleti del domani. Hale End non fa eccezione a quanto detto finora. La politica perseguita dall’Arsenal nel corso degli anni è stata quella di favorire il più possibile un flusso continuo di talenti tra Academy e prima squadra cercando di adattare le metodologie di allenamento alle richieste, in perenne evoluzione, del calcio odierno.
Tra i tanti nomi in rapida ascesa nelle giovanili dei Gunners spicca quello di Reuell Walters, calciatore abituato a bruciare le tappe sin da bambino e che ha tutto per imporsi nel prossimo futuro dell’Arsenal.
MADE IN HALE END: Reuell Walters
Nato a Lambeth, quartiere nell’area metropolitana di Londra, il 16 Dicembre 2004, Walters muove i primi passi nel Peckham Town, squadra amatoriale militante nella Sunday League. Come racconta il ragazzo in un’intervista rilasciata ai canali ufficiali dei Gunners, la prima figura chiave della sua carriera è il suo primo allenatore, e padrino, Chris Lock. Lock è infatti il primo, oltre ai genitori, ad intravedere il talento speciale del giovanissimo Reuell e tenta di esaltarlo in ogni modo senza mai però dimenticare che il calcio deve essere, soprattutto in verde età, puro divertimento.
Le qualità di Walters però iniziano ad essere troppo evidenti per essere nascoste: il ragazzino a livello fisico e tecnico è di altra categoria rispetto ai coetanei (e non solo) della Sunday League. Alle partite del Peckham Town iniziano ad intravedersi sempre più osservatori interessati a Reuell, su tutti spiccano quelli di Crystal Palace, Chelsea e Tottenham.
Alla fine saranno proprio gli Spurs a spuntarla avendo presentato il programma più convincente non solo al giovane calciatore ma anche alla sua famiglia. Il primo step della carriera è ormai fatto. Walters entra nell’Academy del Tottenham dove, nei successivi quattro anni, si impone come uno dei talenti più promettenti dell’intero programma giovanile. Nel 2018 gli Spurs provano a blindarlo facendogli firmare il primo contratto da professionista ma è qui che la carriera di Walters subisce la prima vera importante svolta: il ragazzo rifiuta il contratto e decide di prendersi due anni di pausa da un mondo del calcio che non riconosce più e che pare non divertirlo come prima.
E’ lo stesso Walters a dire che non si riconosceva più come giocatore e che non riusciva a rendere come negli anni addietro. La decisione di abbandonare il calcio dell’Academy viene vista dall’#97 dei Gunners come una sfida personale non come un fallimento. Insieme al padre si allena duramente giorno dopo giorno tentando di migliorare, come da lui stesso ricordato, ogni singolo aspetto del suo gioco. I risultati sono a dir poco eclatanti.
Siamo infatti nel 2020 e Walters sente che è giunto il momento di rimettersi in gioco. I primi ad approfittare della situazione sono gli intermediari del Manchester United che, di comune accordo con la famiglia, decidono di aggregarlo alla squadra under per la NI Super Cup. Il periodo con i Red Devils permette a Reuell di riassaporare la gioia del campo e le sensazioni sono ottime. “Walters is back”. Lo United si affretta a tesserarlo convinto di avere tra le mani un diamante grezzo di enorme valore, qualcosa però va storto.
Come raccontato dallo stesso Walters infatti al momento della firma delle carte per il passaggio in pianta stabile a Manchester, i Red Devils sono costretti a rinunciare avendo già troppi giocatori a roster. E’ in questo momento che l’Arsenal entra prepotentemente in gioco: gli scouts dei Gunners, che già da tempo avevano Reuell nel mirino, bruciano la concorrenza e, dopo aver convinto la famiglia, il ragazzo è pronto a diventare un membro della Hale End Academy.
Sin dai primi giorni nella nuova realtà Walters non fatica a mettersi in luce. Il ragazzo mostra una maturità tale in campo e fuori da guadagnarsi subito i gradi di capitano nell’u18 e riesce a ritagliarsi uno spazio importante tra u21 e u23 dove si ritrova addirittura titolare a causa di un infortunio occorso a Norton-Cuffy. Coach Kevin Betsy intuisce subito l’enorme potenziale del giovane londinese e lo lancia in pianta stabile in u23.
Nella stagione 2021/22, dopo aver firmato il primo contratto da professionista, questa volta senza intoppi, colleziona 16 presenze in u23 attirando su di sé persino le attenzioni di Mikel Arteta. L’allenatore spagnolo, convinto dalle prestazioni di Walters e dalle recensioni positive del personale dell’Academy, decide di convocare Reuell per la tournée estiva dei Gunners. L’ex Tottenham è l’unico prospetto non facente parte della prima squadra ad essere convocato, il tutto ad appena 18 anni. Walters si toglie anche la soddisfazione di partire titolare nella partita contro il Norimberga e di passare l’estate ad allenarsi con i grandi.
In questa stagione, oltre ad essere un insostituibile in u21, il #97 è stato spesso tenuto in considerazione da Arteta per gli allenamenti con la prima squadra e si è guadagnato due convocazioni, una in EL contro lo Sporting e l’ultima in Premier contro il Crystal Palace, dati inoltre gli infortuni di Tomiyasu e Saliba Walters potrebbe ritagliarsi uno spazio importante nel finale di questa intensa annata.
IL PROFILO: Difensore Moderno
183cm x 77kg, Walters nasce come giocatore offensivo sulla fascia destra (era anche piuttosto prolifico ai tempi della Sunday League) salvo poi arretrare la sua posizione fino al ruolo ricoperto oggi e cioè quello di terzino destro. La sua imponente struttura fisica unita ad una corsa fluida e a doti tecniche importanti in relazione all’età lo hanno portato a ricoprire con successo anche il ruolo di braccetto destro in una difesa a tre e persino quello di quinto di centrocampo. E’ da migliorare il suo posizionamento in una difesa a 4 dove, sia in u18 che in u21, ha palesato qualche difficoltà.
Destro di piede, Walters è un buon passatore per il ruolo (83% di precisione nei passaggi corti, 80% nella metà campo avversaria) soprattutto quando si tratta di andare in verticale ma dovrà perfezionare la sua visione di gioco per diventare un giocatore a tutto tondo. Tra le sue qualità principali spicca senza dubbio l’abilità di uscire palla al piede dalla retroguardia sia dialogando con i compagni sia sfruttando le sue doti atletiche. E’ spesso abile nel fornire scarichi ma spesso non utilizza in pieno l’ampiezza del campo precludendosi alcune possibilità. A livello offensivo è un calciatore tutto da costruire: Walters non è un incursore, ha dei buoni tempi di sovrapposizione ma raramente arriva a tirare preferendo un extra-pass o un cross con il piede forte (l’uso del piede debole è ancora da implementare).
La cosa che salta all’occhio osservando Walters è la non comune consapevolezza dei propri mezzi. Il ragazzo ha un controllo del corpo da atleta navigato e riesce ad utilizzare le sue importanti doti fisiche nel migliore dei modi tanto nel reggere i contrasti in corsa quanto nella fase di marcatura. Ottimo in 1v1 grazie alla sue buone letture difensive, dove Walters non arriva con il senso della posizione compensa con reattività e dinamismo. In fase di ripiegamento difensivo è molto rapido nel correre all’indietro e nel coprire molto spazio anche in situazioni di inferiorità numerica. Difensore ruvido (2.3 contrasti a partita) quando si tratta di entrare in tackle, è migliorato molto nel corso del tempo in fase di temporeggiamento. A livello difensivo, per quanto concerne l’aspetto fisico, è già pronto per il grande salto e non è un caso che Arteta lo tenga molto in considerazione essendo l’ex Tottenham il prototipo ideale di difensore su cui il manager spagnolo ama costruire la sua retroguardia.
Il dribbling è ancora da ripulire. Pur non avendo un primo passo esplosivo come Norton-Cuffy, Walters si difende bene nello scatto ed in allungo e non disdegna dribblare il diretto avversario pur lasciando sempre quella sensazione di non avere del tutto il controllo della palla. L’età resta comunque dalla sua parte e molte delle lacune citate sono colmabili con l’esperienza ad alto livello.
IL FUTURO: Niente paura, Walters arriverà
Walters è uno dei prospetti dell’Academy che ha più possibilità di arrivare in prima squadra nel medio-lungo periodo. Dotato di una mentalità da vero agonista (“per me ogni partita è una battaglia”) Reuell ha dimostrato di non soffrire né i salti di categoria né la pressione di ambienti nei quali risulta essere il più giovane del gruppo. La sua determinazione è stata lodata da chiunque abbia avuto a che fare con lui e persino Arteta ha speso parole importanti nei suoi confronti.
Date le sue qualità facilmente traslabili al piano di sopra, penso che Walters possa guadagnarsi uno spazio importante nei piani futuri dei Gunners. Il suo essere un difensore moderno capace di giocare sia come terzino che come difensore lo rende un prospetto gradito al coaching staff dei Gunners che non faticherebbero molto ad inserirlo nel 343/4231 di Arteta.
La concorrenza di sicuro è importante: su quella fascia c’è un inamovibile come White ed un buon sostituto come Tomiyasu oltre ad un fenomeno del ruolo (per giunta giovanissimo) come Saliba nella zona parte centrale della difesa. Penso che Walters possa conquistare qualche minuto nel finale di stagione prima di essere aggregato alla prima squadra durante la tournée estiva. A quel punto occorrerà fare delle valutazioni e, dato il sovraffollamento della difesa, è plausibile una partenza in prestito per Walters magari in Championship dove potrebbe accumulare un minutaggio importante acquisendo esperienza in un ruolo chiave nel calcio odierno.
Voi nel dubbio non siate impazienti, Walters ha tutto per diventare uno dei beniamini del prossimo futuro.