Chi l’avrebbe mai detto che la Premier League ci avrebbe fatto un così bel regalo?
La notizia dello slittamento della partita interna contro il Chelsea al 2 maggio è una bella sorpresa.

Non è merito della Premier League in sé, perché la vera ragione per il rinvio è da ricercarsi in quel bizzarro gioco di ruolo che gli inglesi chiamano monarchia e nell’incoronazione di Carlo III d’Inghilterra, programmata per sabato 6 maggio. La cerimonia, uno dei maggiori raduni di cosplay in Europa, dovrà essere sorvegliata da migliaia di agenti di polizia, molti dei quali hanno visto i propri giorni di ferie anticipati di una settimana per assicurare il massimo delle unità a disposizione per il gran giorno della famiglia reale. Il risultato di tale operazione è che non ci saranno abbastanza risorse per garantire la sicurezza il weekend precedente all’incoronazione, quello inizialmente previsto per la partita tra Arsenal e Chelsea, e la partita è stata quindi spostata al martedì sera.

E i tifosi che avevano già comprato i biglietti, prenotato gli alberghi, organizzato la grande trasferta? Chissene!

C’è un aspetto positivo in tutto questo, tuttavia, ed è il nostro “nuovo” calendario: prima dello spostamento della partita contro il Chelsea, infatti, il nostro programma prevedeva la trasferta all’Etihad Stadium il 26 aprile, la gara interna contro i Blues il 29 aprile ed infine la trasferta a casa del Newcastle il 7 maggio – quindi pochissimo riposo tra la sfida col Manchester City e quella col Chelsea e fin troppo fino alla partita di St. James’s Park.
Il nuovo calendario invece ci permetterà di avere una settimana intera per recuperare dalla partita contro Haaland e soci e cinque giorni tra la partita dell’Emirates Stadium contro il Chelsea e quella in trasferta a Newcastle-upon-Tyne, un ritmo molto più regolare e consono rispetto a quello previsto inizialmente.

Il Manchester City visto contro il Bayern è spaventoso e chiaramente superiore alla nostra squadra, quindi poter preparare ogni singola partita in maniera regolare potrebbe rappresentare un bel vantaggio per noi, dato che i nostri rivali non potranno certo permettersi questo lusso. Il tre a zero rifilato ai bavaresi spinge gli uomini di Guardiola in semifinale, intasando ancor di più un calendario già bello pieno e forzando il Manchester City ad un enorme dispendio di energie psicofisiche, anche se il rovescio della medaglia è rappresentato dall’entusiasmo e dalla fiducia che tali risultati riescono a trasmettere ai giocatori – ben più forti di qualsiasi fatica.

La speranza ovviamente è che Mikel Arteta e i suoi giocatori arrivino alla trasferta di Manchester con sei punti in più in classifica, strappati a West Ham e Southampton, e che abbiano quindi la possibilità di preparare questo terribile trittico di partite con la più grande serenità, perché saranno quelle a decidere chi vincerà la Premier League.
Prima e dopo, infatti, affronteremo avversari teoricamente abbordabili e dovremmo – il condizionale è più che d’obbligo – poter continuare la nostra corsa, quindi il numero di punti che faremo contro Manchester City, Chelsea e Newcastle ci dirà se sapremo contenere un’eventuale rimonta da parte dei campioni in carica.

Due vittorie contro West Ham e Southampton ci porterebbero a 79 punti e a +9 sul Manchester City – che vincerà facilmente contro il derelitto Leicester il prossimo weekend – il quale avrà però due partite da recuperare dato che il weekend del 22 e 23 aprile non giocherà in Premier League a causa della semifinale di FA Cup contro lo Sheffield United, a Wembley. Soprattutto, due vittorie contro West Ham e Southampton ci garantirebbero il ritorno in Champions League e, accessoriamente, il primo St. Totteringham Day dalla stagione 2015/16.

La Premier League ci ha fatto un regalo inaspettato, facciamocene uno anche noi nelle prossime due settimane.