Buona la quinta! Il 3-1 contro il derelitto Chelsea ci voleva proprio…
L’Arsenal riparte di slancio e si riporta temporaneamente in testa alla classifica.
La prima mezz’ora è stata scintillante, impreziosita da tre gol costruiti in maniera sontuosa e un controllo del gioco e del campo uguale a quella dei bei tempi, quando si volava altissimi. La situazione attuale è diversa, purtroppo, ma ciò non toglie nulla a quanto di buono fatto dalla squadra per buona parte di questa stagione.
Ieri, contro Lampard e la sua banda, era importante interrompere la striscia senza vittorie, che durava da quattro partite, e ci siamo riusciti con un certo brio – nonostante qualche passaggio a vuoto nel secondo tempo. Ecco, se proprio vogliamo trovare una fonte di preoccupazione, è il passaggio mentale dal giocare in maniera rilassata e rilassarsi, peccato capitale che ci è costato quattro punti contro Liverpool e West Ham e che ieri sera ha permesso al Chelsea di restare in partita, quando in realtà avremmo dovuto seppellirli di gol senza nessuna pietà.
Una squadra in grado di giocare in maniera rilassata anche quando la pressione è al massimo sarà in grado di portare a casa punti pesantissimi, quella che invece passerà al lato oscuro compiacendosi della propria bravura è destinata a vivere di rimpianti.
Il brutto dei due a due di Anfield e dell’Olympic Stadium è proprio il rimpianto di aver avuto in mano la partita, di aver avuto la possibilità d’infliggere il colpo di grazia a Liverpool e West Ham ma di aver esitato, come il più fesso dei cattivi dei film di James Bond, per specchiarsi nella propria superiorità.
Abbiamo lasciato scappare un James Bond incatenato, disarmato e imbavagliato e siamo stati puniti, com’è giusto che sia, da chi questo grosso difetto non ce l’ha: il Manchester City ci ha massacrati all’Etihad Stadium, ci ha infilzati ad ogni occasione e quando ha rallentato non ha mai smesso di tenerci a distanza – mentre noi abbiamo ridato speranza a due squadre che sembravano più preoccupate dall’idea di prendere un’imbarcata che d’imbastire una rimonta.
Forse tutta la differenza tra una squadra che vince il campionato e una che arriva seconda è racchiusa nei due pareggi contro Liverpool e West Ham; la speranza, in questo caso, è che manager e giocatori sapranno fare tesoro di questi dolorosissimi insegnamenti e che abbiano così acquisito “l’esperienza” della quale si riempiono la bocca tutti i commentatori d’Inghilterra. In questo modo, e solo in questo modo, l’Arsenal potrà aspirare allo status di avversaria credibile per il Manchester City schiacciasassi – comunque destinato a dominare oltremanica – e non scivolare nella poco lusinghiera categoria dei fuochi di paglia.
Stasera la squadra di Pep Guardiola, impegnata all’Etihad Stadium contro il West Ham, si riprenderà la testa della classifica di Premier League e poi allungherà a +4 vincendo contro il Leeds, ancora in casa, prima della nostra partita a St. James’s Park. Noi andremo quindi a Newcastle con l’obbligo di vincere per mantenere vivo l’assurdo sogno di strappare il titolo dalle mani dei Citizens e la pressione sarà di nuovo oltre il livello di guardia. I giocatori dovranno giocare in maniera rilassata ma non cadere nella trappola di rilassarsi, perché di fronte ci sarà un Newcastle che ha vinto 8 delle ultime 9 partite di Premier League segnando ben 26 gol e determinato a rincorrere il secondo posto fino all’ultimo minuto utile.
L’Arsenal della prima mezz’ora contro il Chelsea può vincere anche a casa del Newcastle, l’Arsenal del secondo tempo invece rischia di vivere di rimpianti – questa volta definitivi.
Buona la quinta. Per ora.