Meno tre all’alba! Domani, all’Emirates Stadium, arriva un avversario tra i più temibili.
La pesante sconfitta interna contro l’Everton non deve illuderci, questo Brighton ci darà molto filo da torcere e servirà una prestazione super per restare nella scia del Manchester City,
LA CONFERENZA STAMPA
- William Saliba indisponibile, Oleksandr Zinchenko in forte dubbio.
- Si parla solo di Brighton, non di mercato o rinnovi di contratto. Il momento è delicato.
- Il Brighton è la dimostrazione di quanto sia competitivo questo campionato.
L’AVVERSARIO
Quando Potter ha lasciato l’AMEX Stadium per diventare il manager del Chelsea, pareva che il destino del Brighton fosse segnato. Al Chelsea, con attaccanti più efficaci, il calcio di Potter sarebbe esploso, alla faccia delle battute sugli xG del Brighton.
La missione per De Zerbi, scelto per sostiuire Potter, sembrava proibitiva ma oggi questo Brighton è più efficace, più solido e più prolifico di quello di Potter ed è in piena corsa per un posto in Europa, mentre Potter è stato cacciato in malo modo da Stamford Bridge. Il calcio, eh? La sorprendente sconfitta interna contro l’Everton di lunedì ha complicato la classifica di Dunk e compagni, relegandoli temporaneamente al settimo posto, ma le speranze di riacciuffare il quinto posto non sono ancora svanite – a patto però di sbancare l’Emirates Stadium.
Probabile che De Zerbi apporti qualche cambio all’XI che ha preso una sonora sventola dall’Everton, con Enciso, Gilmour e Ferguson pronti a prendersi una maglia da titolare, mentre March e Webster sono ancora fermi ai box. Da valutare le condizioni di Veltman, la cui assenza costringerebbe il tecnico italiano a trovare un’alternativa per il ruolo di terzino destro, con Moisés Caicedo tra i papabili per sostituire l’olandsese. Tuttavia, formazione a parte, dovrà essere l’atteggiamento ad essere diverso oppure il Brighton rischia di tornare a mani vuote e vedere le proprie ambizioni severamente ridimensionate.
CASA ARSENAL
Le cattive notizie che arrivano dall’infermeria non fanno bene al morale ma non c’è tempo per l’autocommiserazione. Per quanto Mikel Arteta abbia evitato di commentare la situazione di Oleksandr Zinchenko e William Saliba, la cui stagione sarebbe finita anzitempo secondo David Ornstein di The Athletic, resta un enorme punto interrogativo sul futuro immediato di entrambi.
Il manager spagnolo ha fatto i complimenti di Jakub Kiwior per le sue recenti prestazioni, ha sottolineato quanto serva l’aiuto di tutti per arrivare in fondo ad un campionato o ad una coppa, e insistito sul fatto che la squadra è pronta ad affrontare ogni ostacolo che le si ponga davanti – anche se è il Manchester City ad avere l’ultima parola.
Mancano tre partite alla fine della stagione e l’obiettivo ovviamente è fare nove punti, poi qué sera, sera, come diceva la canzone. Chiudere con 90 punti sarebbe un risultato clamoroso, anche senza il trofeo della Premier League, e un’ottima base sulla quale continuare a costruire. Il Brighton, tuttavia, è un avversario temibile e soprattutto unico per approccio e modo di stare in campo, quindi la vittoria è tutt’altro che scontata.
In termini di formazione, resta da vedere se Jorginho conserverà il proprio posto da titolare a discapito di Thomas Partey e se Leandro Trossard troverà modo di spodestare uno dei componenti del tridente titolare, anche se sia il belga che il ghanese sembrano destinati alla panchina.
IL DUELLO CHIAVE
Fin troppo facile identificare Mitoma come l’uomo da tenere sotto controllo: il giapponese, che ha già mandato a referto 7 gol e 4 assist in 28 presenze, è una delle sorprese della stagione e una spina nel fianco sul versante sinistro dell’attacco del Brighton. Ancora una volta, Ben White si troverà davanti un avversario difficile da contenere.
Se la partita tra Brighton e Everton ci ha insegnato qualcosa, è che la fascia destra della difesa dei Seagulls è forse l’anello debole dei nostri avversari di domani. Che si tratti di Gross, Veltman o Caicedo, la sfida con Gabriel Martinelli potrebbe risultare decisiva ai fini dei risultato. Il brasiliano potrebbe godere di una certa libertà d’azione, soprattutto se il difensore olandese non dovesse recuperare.
I PROBABILI XI
Ramsdale, White, Kiwior, Gabriel, Tierney, Jorginho, Xhaka, Odegaard, Saka, Martinelli, Gabriel Jesus.