Bukayo Saka ha rinnovato fino al 2027 a 15 milioni l’anno. Mica cotica!
Per un giocatore di 21 anni, reduce da una stagione da 14 gol e 11 assist, ci vogliono tutti.
Grazie a questo rinnovo, Bukayo Saka diventa il giocatore dell’Arsenal con lo stipendio più alto, davanti a Gabriel Jesus, ma è ancora lontano dai giocatori più pagati del campionato: più di lui, infatti, incassano Kevin de Bruyne (20,8 milioni), Erling Haaland e David de Gea (19,5), Jadon Sancho e Mohamed Salah (18,2), Raphaël Varane (17,7) e Raheem Sterling (16,9), mentre Jack Grealish, Casemiro, Kalidou Koulibaly e N’golo Kanté guadagnano quanto lui.
Tenuto conto del fatto che parliamo della Premier League, un universo a parte quando si discute di soldi, e che Bukayo Saka è oggi uno dei migliori talenti al mondo, nessuno dovrebbe scandalizzarsi se l’Arsenal decide di concedergli un contratto degno del suo rango e perfettamente in linea con il mercato inglese.
Eppure, quando il club ha annunciato il rinnovo e i soliti bene informati hanno fatto trapelare le cifre del nuovo contratto, si sono puntualmente alzate le voci di chi “si preoccupa” che Bukayo Saka si ritrovi improvvisamente con troppi soldi per le mani e non sappia gestirli:
Strano come le stesse preoccupazioni non siano state espresse quando Erling Haaland ha firmato con il Manchester City, eppure il norvegese guadagna quasi il doppio di Bukayo Saka ed è più vecchio di appena dieci mesi. Strano che l’esempio di cattivo soggetto portato da Simon Jordan sia Raheem Sterling, che in realtà sta avendo una carriera stellare e non ha mai fatto parlare di sé in negativo, a differenza ad esempio di Phil Foden (12 milioni l’anno), coetaneo di Bukayo Saka, protagonista di episodi poco lodevoli.
Strano ma non così tanto. Purtroppo i media inglesi hanno una poco decorosa storia di razzismo più o meno palese e questa “preoccupazione” circa il portafogli di Bukayo Saka ne è solo l’ennesima e più recente dimostrazione. Simon Jordan è riuscito ad incapsulare tutto il peggio di quello che si può esprimere davanti ad un microfono e una telecamera, sicuramente senza nemmeno rendersi conto della portata delle sue parole.
Trecentomila sterline la settimana sono tantissimi soldi da tenere per le mani quando si hanno ventun’anni e certi commenti sarebbero anche stati comprensibili, se solo non si trattasse di Bukayo Saka – un giocatore ed un ragazzo che è stato definito incredibilmente maturo, umile, con la testa sulle spalle e educato da chiunque: da Harry Kane, da Gareth Southgate, da Mikel Arteta, da Ian Wright, dai suoi insegnanti a scuola, da Unai Emery, da Freddie Ljungberg e da chiunque abbia mai dovuto descriverlo come uomo, come ragazzo.
Ecco perché le parole di Simon Jordan puzzano di razzismo – inconsapevole, spero – ed ecco perché i suoi commenti riguardo Bukayo Saka e di riflesso anche Raheem Sterling vanno stigmatizzati, soprattutto alla luce di quello che è successo a Vinicius Jr. durante la partita tra Real Madrid e Valencia.
La vera notizia è che l’Arsenal ha convinto uno dei migliori giocatori della Premier League a rinnovare il proprio contratto, anziché lasciarsi tentare dai grandi club d’Inghilterra – Manchester City e Liverpool in primis – e che uno studente modello, prodotto del settore giovanile del Club, modello di comportamento nonostante la giovanissima età, è arrivato in cima alla piramide calcistica di uno dei campionati più competitivi del mondo.
La vera notizia, qui, dovrebbe essere che il duro lavoro alla lunga paga sempre.